Riforma sanitaria, alcuni governatori scelgono l’ostruzionismo
Alcuni Stati americani starebbero evitando di applicare parte delle norme contenute nella riforma approvata nel 2010, al fine di renderla di fatto inapplicabile.
Non è bastata la vittoria ottenuta quest’anno di fronte alla Corte suprema degli Stati Uniti, e neppure quella elettorale che gli ha concesso un secondo mandato. Barack Obama ancora non riesce ad imporre nel proprio Paese la riforma sanitaria approvata dal Congresso nel 2010. Ciò a causa di un’opposizione “sui generis” dei repubblicani, che stanno ostacolando l’adozione della nuova normativa negli Stati che governano.
Così – riferisce l’agenzia AFP – la riforma, che nelle intenzioni del presidente democratico dovrebbe permettere a circa 30 milioni di americani non assicurati (su un totale di 48 milioni) di accedere ad una copertura, in alcune aree della nazione rischia di rimanere inapplicata. In particolare, è l’obbligo individuale di sottoscrivere una polizza privata – che entrerà in vigore nel 2014 – a costituire il campo di battaglia. Secondo la legge, i 50 Stati americani dovrebbero infatti dotarsi di un sito internet attraverso il quale i cittadini non assicurati potranno confrontare le offerte delle compagnie d’assicurazione e sottoscriverne una.
Ma, appunto, numerosi governatori rifiutano per ragioni politiche di creare i siti, il che di fatto mina il successo della riforma: essa si basa infatti su un principio di uguaglianza, che sarebbe distrutto se le novità non fossero applicate allo stesso modo su tutto il territorio nazionale.