Fisco, anche Putin si scaglia contro i centri offshore
Il presidente russo ha annunciato di aver chiesto al governo di imporre regole finalizzate a contrastare la delocalizzazione in giurisdizioni che offrono vantaggi finanziari o ...
Il presidente russo Vladimir Putin ha chiesto questa mattina che le attività delle grandi aziende, statali e non, siano regolate unicamente dalle leggi del loro Paese di origine, con l’obiettivo di porre fine a quella che ha definito «l’offshorizzazione» dell’economia.
Nell’ultimo discorso alla nazione il numero uno del Cremlino ha spiegato di aver incaricato formalmente il governo di adottare una normativa contro la delocalizzazione delle società russe in giurisdizioni che offrono condizioni vantaggiose sul piano finanziario, sottolineando in particolare l’aspetto fiscale. Per Putin il problema ha assunto dimensioni gigantesche: secondo alcune stime – ha spiegato – nove contratti su dieci conclusi dalle aziende locali (comprese le imprese pubbliche) non sono regolati dalle leggi russe.
Recentemente, il quotidiano economico Vademosti ha spiegato che anche il colosso dell’alluminio Rusal è riuscito ad aumentare enormemente i propri guadagni grazie allo sfruttamento del paradiso fiscale di Jersey.