Kocherlakota (Fed): «La nostra politica monetaria? Troppo restrittiva»
Secondo il dirigente della banca centrale americana gli sforzi per il sostegno della ripresa economica e dell'occupazione dovrebbero essere decisamente maggiori nella prima economia del ...
Mentre in Europa la dottrina del rigore sembra appena scalfita dalle critiche di coloro che indicano nell’austerity eccessiva un elemento recessivo, nonché una strategia incapace di garantire equità, negli Stati Uniti si continua a tentare una via diversa. Di certo non opposta, ma per lo meno capace di comprendere le esigenze del sistema economico in un momento di grave crisi.
Così Narayana Kocherlakota, dirigente della Federal Reserve, la banca centrale americana, ha spiegato come a suo avviso la politica monetaria degli Stati Uniti sia ancora «troppo restrittiva. L’inflazione sarà al di sotto della soglia del 2%, indicata come nostro obiettivo nel medio termine per garantire stabilità ai prezzi, mentre il tasso di disoccupazione resterà elevato».
Le dichiarazioni di Kocherlakota, che ha sottolineato come la strategia attuale del suo istituto sia «tutt’altro che accomodante», arrivano dopo che la stessa Fed ha deciso (a dicembre) di aumentare ogni mese di 85 miliardi di dollari il quantitativo di liquidità che viene iniettata nell’economia del Paese. Il tutto mantenendo i tassi prossimi allo zero. In questo modo la banca centrale spera di aiutare a far scendere la disoccupazione tra il 6, 7 ed il 7, 3% (rispetto al 7, 8% registrato alla fine del 2012).