Non solo Covid. Molte scuole isolate per la scarsità di trasporti pubblici
In alcuni territori c'è carenza di trasporti pubblici tra case e scuole. Danneggiate le aree interne: alta mobilità degli insegnanti e scarsa qualità della didattica
In Italia, per l’articolazione territoriale del paese, e spesso anche per la carenza di infrastrutture e servizi, l’accesso al trasporto pubblico non è semplice per tutti i cittadini. Il tempo che serve per raggiungere i servizi di trasporto, come la stazione ferroviaria più vicina, rende molto difficoltosi i collegamenti in alcune aree. Come abbiamo avuto modo di ricostruire, questa è una delle cause che porta allo spopolamento di interi territori.
La difficoltà di accedere al trasporto pubblico ha delle conseguenze specifiche per bambini e ragazzi. In particolare per quanto riguarda l’offerta scolastica, che risulta penalizzata proprio nei comuni poco collegati e lontani dai servizi: i comuni interni. Data la difficoltà dei collegamenti, nelle aree interne le scuole risultano spesso sottodimensionate e la mobilità del personale docente è più elevata. Con effetti negativi sulla qualità della didattica e sugli apprendimenti degli studenti.
Un esito negativo anche in termini sociali, perché comporta il progressivo impoverimento, anche in termini di capitale umano, di questi territori. Per questa ragione è importante capire quali aree del paese abbiano maggiore difficoltà nell’accesso ai trasporti pubblici.
I territori meno collegati dal trasporto ferroviario
Grazie al lavoro dello European Data Journalism Network, di cui Openpolis fa parte, siamo in grado di ricostruire – provincia per provincia – la possibilità di accesso ai servizi di trasporto ferroviario.
Un indicatore che aiuta ad inquadrare questo aspetto è il numero di chilometri che distanziano la stazione ferroviaria più vicina dal 10% di popolazione che vive più lontano dalle stazioni. In Italia, in media, il 10% della popolazione che abita più distante dalle stazioni deve percorrere almeno 12,24 chilometri per raggiungere quella più vicina. Ma questo dato cambia molto sul territorio, osservando i dati provincia per provincia.
In alcuni territori la stazione ferroviaria si trova a meno di 5 chilometri di distanza, anche per la fascia di popolazione che abita più lontano. È il caso delle province di Lecco (3,64 chilometri), Genova (3,94), Lucca (4,75), Massa-Carrara (4,76) e La Spezia (4,84).
L’accessibilità delle stazioni nelle province italiane
Distanza minima dalla stazione ferroviaria più vicina per il 10% di popolazione che vive più lontano dalle stazioni (2019)
In altre realtà invece l‘accesso al trasporto ferroviario risulta molto più proibitivo. Nella ex provincia sarda dell’Ogliastra la distanza dalle stazioni sale a 51,2 chilometri. E servono come minimo oltre 30 chilometri anche nel nuorese (33,06), a Pesaro-Urbino (31,86), ad Agrigento (31,45) e Potenza (30,30).
Sono sarde 3 delle 10 province dove è più difficile accedere alle stazioni ferroviarie
Distanza minima dalla stazione ferroviaria più vicina per il 10% di popolazione che vive più lontano dalle stazioni (2019)
Oltre alle province della Sardegna e del Mezzogiorno, spiccano anche alcuni territori del centro-nord: la già citata Pesaro-Urbino, Sondrio (29,6 chilometri) e Arezzo (25,68). Ma cosa sappiamo sui collegamenti delle scuole in queste province?
La raggiungibilità della scuola nei territori meno collegati
Per ricostruirlo, possiamo analizzare dai dataset del Miur quanti edifici scolastici siano collegati attraverso i mezzi pubblici. Tenendo conto che in questi dati, a seguito della soppressione di alcune province sarde, Ogliastra e Nuoro costituiscono un’unica aggregazione (Nuoro), mentre Olbia-Tempio è parte della provincia di Sassari.
La quota di scuole raggiungibili con il treno, come prevedibile visti i dati precedenti, in alcuni di questi territori è molto ristretta. A Pesaro-Urbino e Foggia gli edifici scolastici entro 500 metri da una stazione ferroviaria sono meno del 3%, contro una media nazionale dell’8,68%.
La raggiungibilità delle scuole in treno
Percentuale di scuole a meno di 500 metri da una stazione, nelle province con i servizi ferroviari meno accessibili (2017)
Superano ampiamente la media nazionale due realtà del centro-nord: Sondrio (21,63% degli edifici scolastici raggiungibili in treno) e Arezzo (15,57%). Anche Campobasso e Potenza si trovano al di sopra di questa soglia.
Ma questo dato da solo è poco utile a ricostruire la reale accessibilità delle scuole in questi territori. Perché, anche quando gli edifici scolastici sono vicini alla stazione ferroviaria, rimane il problema per i ragazzi che abitano a decine di chilometri di distanza da una stazione.
Quindi, per chi non può utilizzare il trasporto ferroviario, resta l’alternativa del trasporto pubblico interurbano. In Italia in media circa il 42% delle scuole è raggiungibile con questa modalità (ovvero si trova a meno di 500 metri da una fermata). Questo dato varia molto tra le province prese in esame.
La raggiungibilità delle scuole con il trasporto pubblico interurbano
Percentuale di scuole a meno di 500 metri da una fermata del trasporto pubblico interurbano, nelle province con i servizi ferroviari meno accessibili (2017)
In 3 territori più della metà delle scuole è raggiungibile con i mezzi interurbani. Oltre a Potenza (58,29%), si tratta delle province del centro-nord già segnalate per la raggiungibilità con il treno: Sondrio (52,88%), Arezzo (51,9%). Tra quelle considerate, le province con meno scuole raggiungibili con il trasporto interurbano sono Agrigento (21,86%) e Foggia (28,05%). Due territori che spiccavano anche tra i meno raggiungibili con il treno.
* L’articolo originale è stato pubblicato su OPENPOLIS nell’ambito del progetto EDJNet. Licenza: Attribution 4.0 International (CC BY 4.0).
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