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BCE, cancella oggi i nostri debiti

20:45

È partita dalla Francia, ma ha rapidamente raccolto i consensi di molti economisti in tutta Europa la petizione per la cancellazione dei debiti pubblici detenuti dalla Banca centrale europea. Oltre cento le firme: da Thomas Picketty agli italiani Leonardo Becchetti, Nicola Acocella, Riccardo Realfonzo e Piergiorgio Ardeni. La proposta è potenzialmente rivoluzionaria  e punta a portare al centro del dibattito pubblico il tema del debito e il ruolo che la BCE potrebbe svolgere per sostenere l’economia dei Paesi europei di fronte alla grave crisi causata dalla pandemia. E per rilanciare l’economia in un modo più giusto e sostenibile.

Il ruolo della BCE

A seguito dei programmi di acquisti di titoli di Stato degli ultimi anni la BCE già detiene quote rilevanti dei debiti pubblici nazionali. La natura e struttura stessa di questa istituzione le permetterebbero inoltre di intervenire senza particolari rischi.

Cancellazione del debito può significare molte cose e non necessariamente “cancellazione” in senso letterale: il problema centrale non è infatti l’ammontare del debito in sé, quanto i suoi interessi. La BCE potrebbe emettere titoli a tasso zero – volendo persino senza scadenza – e usarli per uno scambio (swap) con i titoli di Stato delle diverse nazioni. L’ammontare formale di debito rimarrebbe uguale ma diminuirebbero gli interessi da pagare annualmente, liberando risorse per gli investimenti menzionati in precedenza.

Ma che cos’è la Banca centrale europea? Quali sono le funzioni? E in cosa differisce da una banca centrale nazionale? In che modo può acquistare debiti degli Stati? E la cancellazione di questi debiti è possibile? Che cos’è infine la market neutrality e quali problemi comporta?

Ne abbiamo parlato con Andrea Baranes, vicepresidente di Banca Etica, e Andrea Barolini, giornalista di Valori.it.

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