Cina, calano le emissioni di CO2. È la prima volta nel post-Covid

Nel terzo trimestre del 2021 le emissioni di CO2 della Cina sono calate dello 0,5% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente

Un'immagine di Pechino, il 31 gennaio 2021 © Vesa Niskanen/iStockPhoto

Per una volta una buona notizia. Per la prima volta da quando è stata avviata la ripresa economica post-Covid, le emissioni di gas climalteranti della Cina sono scese. Il calo, pari allo 0,5%, è stato registrato nel terzo trimestre del 2021, rispetto all’anno precedente.

«Il picco delle emissioni di CO2 della Cina potrebbe essere a questo livello»

Ad indicarlo è un’analisi di Carbon Brief, secondo la quale la tendenza si sarebbe confermata, se non accentuata, ad ottobre. Secondo Lauri Myllyvirta, principale autrice dello studio, «ciò potrebbe significare che il picco delle emissioni cinesi di CO2 possa essere al livello attuale, o poco distante».

Il calo del terzo trimestre, secondo quanto riferito dal report, è dovuto principalmente alle scelte adottate dal governo asiatico, entrambe legate al settore immobiliare. Nella scorsa primavera, infatti, Pechino ha deciso di limitare i crediti concessi al comparto, che a lungo ha rappresentato uno dei motori della crescita economica. Una misura volta anche a porre un freno alla crescita insensata dell’immobiliare: «Gli appartamenti sono fatti per viverci, non per la speculazione», aveva dichiarato il presidente cinese Xi Jinping.

A sostenere il calo delle emissioni la “stretta” sul settore immobiliare

Gli effetti sono stati immediati e particolarmente forti, soprattutto per via dell’impatto sulla produzione di acciaio e cemento. I dati del mese di ottobre parlano, rispettivamente, di una contrazione del 23 e del 17% rispetto al 2020. A pesare positivamente, però, è stata anche le difficoltà che hanno indotto le autorità della Cina a razionare l’erogazione di energia elettrica.

Ora, secondo Carbon Brief, occorrerà verificare se le politiche adottate da Pechino verranno confermate. Oppure se si sceglierà, in futuro, di tornare a privilegiare la crescita economica rispetto alla necessità di abbattere le emissioni.

Ma la Cina ha aumentato l’estrazione di carbone

Ciò che è chiaro è che la Cina si è impegnata a raggiungere il picco delle emissioni di CO2 entro il 2030. Pur non fornendo, però, una data precisa. Lo studio indica infatti che «nel caso in cui il governo dovesse introdurre nuove misure di rilancio economico, il rischio è che si possa registrare un nuovo aumento delle emissioni».

Occorrerà verificare infine quale strada verrà scelta per quanto riguarda il carbone. Di fronte ai black-out e ai problemi approvvigionamento elettrico, la Cina ha infatti deciso di accrescere fortemente la propria produzione mineraria. Arrivando ad estrarre più di 12 milioni di tonnellate al giorno, all’inizio del mese di novembre.


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