Bye bye Cop26. Ti lasciamo con 100mila tonnellate di CO2 in più

La Cop26, secondo i primi calcoli, è costata in termini ambientali il doppio della Cop21 del 2015. E il quadruplo della Cop15 del 2009

Capi di Stato e di governo alla Cop26 di Glasgow © Andrew Parsons / No 10 Downing Street/Flickr

Al di là dei successi e degli insuccessi, la Cop26 di Glasgow pare abbia centrato un record. È la Conferenza sul clima delle Nazioni Unite con la carbon footprint (l’impatto in termini di emissioni di gas ad effetto serra) più alta della storia. Secondo le stime – provvisorie – della società britannica Arup, l’evento avrebbe comportato emissioni pari a oltre 100mila tonnellate di CO2. Quanto emettono in un anno intero 8mila cittadini del Regno Unito o 100mila dello Sri Lanka, secondo quanto precisato dal Washington Post.

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden © Gage Skidmore/iStockPhoto

400 jet privati per i leader arrivati alla Cop26

La Cop21 di Parigi, nel 2015, che aveva portato all’Accordo che porta il nome della capitale francese, aveva causato circa la metà delle emissioni. La Cop15 di Copenaghen un quarto. A pesare, sono stati soprattutto gli spostamenti: la maggior parte dei partecipanti che si sono recati a Glasgow ha deciso di farlo in aereo. Perfino con jet privati: è il caso di numerosi esponenti politici. Perfino del premier inglese Boris Johnson, che partiva da Londra…

Le polemiche sono scaturite in particolare dopo che la stampa britannica ha fatto sapere che nei primi giorni della Cop26 ben 400 jet privati sono atterrati in un paio di giorni a Glasgow. Alcuni dei quali trasportavano i capi di Stato e di governo che avevano appena partecipato al G20 di Roma.

Joe Biden in Europa con 85 auto, 3 aerei più l’Air Force One e un elicottero

Un esempio su tutti: il presidente degli Stati Uniti Joe Biden è arrivato in Scozia a bordo dell’Air Force One. Partito da Washington per il summit in Italia, ha quindi raggiunto la Scozia, dove si è fermato per due giorni. Fin qui poco da dire: arrivando dall’altra sponda dell’Atlantico non c’era grande alternativa. Il problema è che per portare armi, bagagli e staff del numero uno americano sono stati fatti decollare altri tre aerei presidenziali. E un elicottero, per non farsi mancare nulla.

Senza parlare del corteo di auto: a Roma sono stati utilizzati 85 veicoli. A Glasgow una ventina. Tra questi “The Beast” (“La Bestia”) il mega-suv supercorazzato del presidente che consuma probabilmente come un aereo da turismo.

Lo stesso Johnson, al termine di suoi interventi, sarebbe di nuovo decollato per raggiungere un club privato riservato unicamente agli uomini, che aveva organizzato una cena alla quale ha partecipato anche un noto personaggio ultra-conservatore e, soprattutto, apertamente climatoscettico.

Per informazione: Valori ha seguito la Cop26 sul posto, effettuando l’intero spostamento in treno.