A Lambrate nasce una nuova edicola. Anzi, Aedicola

Un presidio di resistenza reso possibile anche da Alioscia Bisceglia, Martina Pomponio e Michele Lupi, insieme al manager culturale Alessandro Ottenga

Secondi i dati di Unioncamere-InfoCamere, negli ultimi quattro anni le edicole in Italia sono diminuite del 16%, con punte molto alte in particolari città come Ancona (-30%) e Trieste (-31,1%). Milano ha perso 129 edicole, Torino 138, Roma addirittura 303. In totale stiamo parlando di quasi 2.700 edicole in tutto il Paese: se nel 2019 le edicole sul in Italia erano circa 16mila, a fine settembre 2023 erano meno di 13.500.

Molte tra quelle ancora aperte, per sopravvivere, hanno dovuto abbandonare l’etichetta di edicola “pura” per aprirsi alla vendita di altre merci: biglietti dei mezzi pubblici, libri, giochi e oggettistica varia. Ma anche fornendo servizi legati a musei cittadini o biblioteche comunali o ancora l’attivazione dello Spid. Secondo i dati del Sindacato nazionale autonomo giornalai (Snag) riportati da Il Post, negli ultimi quindici anni le edicole “pure” sono passate da 40mila a meno di 12mila.

I numeri degli ultimi cinque anni in realtà rilevano un rallentamento delle chiusure, rispetto agli anni precedenti. Questo soprattutto grazie ai sussidi garantiti dal governo. Da un lato il “Tax Credit”, ovvero uno sconto sulle tasse. Dall’altro il “Bonus edicole” che prevede un fondo fino a 2mila euro (3mila nelle aree interne) agli edicolanti che ne facciano richiesta.

Un’edicola chiusa, un’edicola che riapre

La storia di oggi è la storia di un’edicola chiusa e un’edicola che riapre. È novembre 2022 quando Paolo Iabichino, scrittore pubblicitario e direttore creativo, vede il cartello di chiusura e cessata attività sulla saracinesca dell’edicola che frequenta da anni. Un avviso improvviso che scuote non solo lui, ma l’intero quartiere di Lambrate, a Milano.

L’edicola in questione, infatti, era un luogo storico del quartiere, in via Conte Rosso, e punto di incontro per molte persone. Paolo scrive un post su Linkedin dove segnala amareggiato la chiusura di un luogo in cui andava ogni giorno. Sottolineando il ruolo di presidio culturale e di stimolo al pensiero critico che le edicole hanno svolto per molti anni. E che possono e devono continuare a svolgere.

Una favola con lieto fine

Paolo Iabichino. © Nicolas Tarantino

Tutto quello che avviene dopo prende la forma di una favola con un lieto fine. Il post diventa virale in pochissimo tempo e numerose persone si interessano alla vicenda. Tra queste, tre in particolare prendono a cuore la cosa. Due persone che vivono a Lambrate e che sono egualmente toccate dalla chiusura dell’edicola di via Conte Rosso. Uno è Michele Lupi, giornalista e direttore creativo, figlio di Italo Lupi, indimenticato architetto e graphic designer. Gli altri due sono Alioscia Bisceglia, leader dei Casino Royale, che già da molti anni si batte in contesti di comunità, e sua moglie Martina Pomponio.

In poco tempo, i tre – conoscendosi a malapena – si incontrano, si parlano, capiscono di avere una visione comune e decidono di acquistare l’edicola. Come prima cosa la ristrutturano; non da soli, bensì con tutto il quartiere, che viene chiamato a raccolta attraverso dei veri e propri eventi. Molte persone del quartiere si ritrovano quindi di domenica mattina per ridipingere e sistemare lo spazio. Viene poi cercato un nuovo edicolante, che possa occuparsi di quello che a tutti gli effetti vogliono diventi un presidio di resistenza. L’edicolante viene trovato: si tratta di un ragazzo di ventotto anni, libraio e giornalista freelance, vicino al mondo dell’associazionismo e della cooperazione. Una figura perfetta per il ruolo che dovrà svolgere.

edicolante aedicola lambrate
Alessandro Ghidini, l’Aedicolante di Lambrate.

Aedicola Lambrate aprirà il 25 aprile

Aedicola aprirà il 25 aprile, un giorno scelto per l’inaugurazione che di certo non è casuale. Sarà un presidio di resistenza culturale, un luogo che verrà restituito a un quartiere che con la resistenza ha una storia lunga e solida. Ma anche: un luogo che si re-inserirà in un tessuto già vivo e al quale potrà contribuire per dare ancora maggiore vivacità. Un polo creativo e di innovazione sociale che accanto alla tradizionale vendita di quotidiani e riviste vuole proporre reading, spettacoli teatrali, dj-set e collaborazioni con realtà esterne come librerie indipendenti della città, con le quali organizzare presentazioni o vetrine dedicate.

Non diventerà l’ennesimo Hub Amazon o un bazar in cui comprare qualsiasi cosa. Ma vorrà abbracciare le realtà già presenti nel quartiere – attorno ci sono una scuola, una chiesa, un parco giochi e un circolo Acli – per creare comunità, una parola importante che sta al centro di questa idea e di questa storia.

Aedicola Lambrate è un progetto che parte dal basso

Aedicola parte dal basso, dalle persone che frequentano il quartiere. E al quartiere e alle persone vuole ritornare: con una risposta, con una proposta, con un’idea che è stata capace di non restare tale ma che si è saputa trasformare in realtà grazie a un gruppo di persone che ha deciso di cambiare le cose, non arrendersi o abbandonarsi agli eventi.

Il 25 aprile, dalle 9 del mattino e per tutta la giornata, sarà giorno di festa e di condivisione. Per l’occasione, Aedicola ha deciso di mettere in vendita un solo libro, uno solo per tutta la giornata. Un volume che si sposa con il 25 aprile da un punto di vista storico e ideologico, ma che si sposa bene anche con la visione delle persone che hanno deciso di dare nuova vita a questo luogo: la Costituzione italiana.

La Costituzione italiana in vendita da Aedicola Lambrate

Un luogo e una comunità

La comunità c’è, le buone vibrazioni pure, il luogo è pronto. Non resta che prendere parte alla comunità. Per far parte della community di Aedicolanter basta scrivere a: aedicolambrate@gmail.com. È possibile inoltre seguire tutte le attività e le novità di Aedicola Lambrate sulla pagina Instagram.

Un presidio di resistenza, quindi: culturale e della carta, senza voler rimanere “antichi”. Un luogo che possa essere di incontro per la cittadinanza e per il quartiere, che ancora resiste alla gentrificazione. E inoltre: una realtà che spera di poter diventare un esempio e un modello per altre persone. La prova che c’è modo di invertire la rotta, cambiare le cose, seguire una strada poco battuta, facendolo tutti insieme.

Ai microfoni di Milano AllNews, Paolo Iabichino ha dichiarato: «I quotidiani e le riviste offrono un antidoto allo “snack news”, al deficit di attenzione molto forte che ci circonda. Le notizie vengono consumate velocemente, senza approfondimento. Ci sono invece esperienze editoriali, digitali e non, che funzionano sulla scia dell’approfondimento, della voglia di conoscere e di andare a fondo delle cose. Aedicola Lambrate vuole proteggere, difendere, promuovere, ispirare, stimolare questo tipo di attenzione. È un rischio e una scommessa, ma tutte le grandi azioni di cambiamento sono nate dal pensiero folle di qualcuno che pensava che quella cosa fosse possibile. Noi pensiamo che sia possibile».


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