Cinque cose che forse non sapevi su Argentina-Arabia Saudita
La guida di Valori.it alle partite del Mondiale di Qatar 2022
1. L’Argentina non perde da 35 partite ufficiali. E 35 sono anche gli anni di Lionel Messi, uno dei più forti giocatori della storia del calcio, cui manca però la vittoria al Mondiale per avvicinarsi all’idolo Diego Armando Maradona. I bassi ritmi del Mondiale e il caldo torrido potrebbero aiutarlo. È l’ultima occasione
2. L’Argentina ha vinto il primo Mondiale nel 1978, giocando in casa durante una feroce e sanguinaria dittatura militare. A ricordarci che quelli di Qatar 2022 non sono certo i primi Mondiali che si giocano in un Paese che non rispetta i diritti umani. Paesi che la Fifa sembra apprezzare in modo particolare.
3. Infatti per la partita inaugurale di Russia 2018 si scelse come sfidante dei padroni di casa l’Arabia Saudita, di modo che il presidente della Fifa Gianni Infantino potesse sedersi in tribuna autorità in mezzo a Vladimir Putin e al principe Mohammad Bin Salman Al Saud. Non certo due esempi per i diritti umani.
4. L’Arabia Saudita è una nemica storica dei padroni di casa del Qatar, che sono alleati degli Usa e molto vicini alla Fratellanza Musulmana. E quindi alla Turchia. Proprio su pressione dell’Arabia Saudita, anche Emirati Arabi e Bahrein hanno a lungo interrotto le relazioni diplomatiche col Qatar. Oggi le hanno riprese.
5. Per questo il principe saudita Bin Salman, secondo l’Onu il mandante dell’omicidio del giornalista Jamal Khashoggi, aveva un posto in prima fila anche durante la cerimonia di inaugurazione in Qatar. A fianco di Infantino e dell’emiro Al Thani. Allora è proprio vero che il calcio riconcilia i popoli…