Austria, Ultima Generazione “altera” Google Maps per illustrare la crisi climatica
Un collettivo austriaco ha modificato le immagini di Google Maps per mostrare gli impatti dei cambiamenti climatici, proiettandosi nel 2070
Chi è andato su Google Maps nei giorni scorsi per programmare una vacanza in Austria avrà forse notato immagini “strane” guardando Vienna, Salisburgo o il Tirolo. Le foto delle principali attrazioni turistiche austriache, infatti, sono state sostituite con altre generate dall’intelligenza artificiale che mostrano l’impatto che i cambiamenti climatici su questi luoghi subiranno entro il 2070.
La protesta digitale di Ultima Generazione
L’iniziativa è del collettivo austriaco Letzte Generation (Ultima Generazione), noto per le sue proteste climatiche – a livello globale – “spettacolari”, dai blocchi autostradali alle interruzioni di eventi, dallo sciopero della fame al lancio di liquidi contro i vetri protettivi delle opere d’arte all’interno dei musei.
Questa volta è lo spazio digitale ad essere interessato dalla mobilitazione. «Attraverso questa protesta digitale, vogliamo raggiungere le persone quando pianificano il loro tempo libero e i loro viaggi, e mostrare loro le possibili conseguenze della catastrofe climatica», ha detto alla testata francese Novethic Anna Freund di Letzte Generation.
«Le persone spesso preparano le loro vacanze con Google Maps e l’Austria è un Paese turistico, quindi volevamo mostrare cosa ha in serbo il disastro climatico per i suoi splendidi paesaggi», ha aggiunto Marina Hagen-Canaval, dello stesso collettivo.
Google Maps ha rimosso le immagini
Le immagini “alterate” mostrano anche altri iconici paesaggi austriaci, illustrando come potrebbero diventare in futuro, se non si farà nulla per invertire la traiettoria delle emissioni di gas ad effetto serra: laghi secchi, paesaggi montani stravolte, aree rese aride dalla siccità.
Google ha reagito rapidamente e ha rimosso queste foto dalla sua applicazione. «Le foto in questione non rispettano la nostra politica», ha spiegato un portavoce della società tech, ricordando «il divieto di pubblicare contenuti non basati su un’esperienza reale o che non rappresentano fedelmente un luogo».