L’Autorità bancaria europea vuole allentare gli obblighi Esg per le banche più piccole
L’Autorità bancaria europea si accoda al pacchetto Omnibus e semplifica i requisiti di rendicontazione di sostenibilità per le banche medio-piccole
In Europa continua l’ondata di semplificazioni normative. Stavolta la protagonista è l’Autorità bancaria europea (Eba) che ha lanciato una consultazione pubblica, dichiarando di voler seguire la scia del pacchetto Omnibus proposto dalla Commissione. L’obiettivo è quello di snellire la rendicontazione Esg (cioè su temi ambientali, sociali e di governance) da parte delle banche di medie e piccole dimensioni.
Qual è la normativa che l’Autorità bancaria europea vuole modificare
Al centro dell’attenzione c’è il Crr3: l’acronimo sta per Capital requirement regulation 3 e il numero indica che è al terzo aggiornamento successivo. In sostanza, si tratta di un regolamento che cerca di rafforzare la stabilità finanziaria delle banche in tutti gli Stati membri, assicurandosi del fatto che posseggano capitale a sufficienza per poter reggere a shock imprevisti. Riguarda tutte le banche e gli istituti finanziari dell’Unione europea, differenziando le regole a seconda delle loro dimensioni.
Insieme alla Crd6 (Capital requirements directive), il Crr3 va a comporre il cosiddetto pacchetto bancario con cui l’Unione europea introduce e perfeziona le regole decise a livello internazionale da Basilea III. Questo framework si basa su tre pilastri. Il primo riguarda i requisiti patrimoniali minimi, il secondo il processo di revisione prudenziale, il terzo gli obblighi di trasparenza nei confronti del mercato. Ed è su quest’ultimo che vuole intervenire l’Autorità bancaria europea.
Obblighi di rendicontazione semplificati per le banche medio-piccole
Tra le novità del Crr3 c’è anche l’estensione a tutte le banche – e non più solo a quelle grandi – della rendicontazione dei rischi Esg. Inclusi i rischi fisici e di transizione, legati cioè rispettivamente ai danni diretti della crisi climatica e ai cambiamenti normativi, tecnologici e di mercato che essa comporta. Le banche sono tenute anche a valutare e rendere nota la loro esposizione totale verso il settore dei combustibili fossili. Nonché le modalità con cui integrano i rischi Esg nella strategia, nei processi, nella governance e nella gestione del rischio
Ma l’Autorità bancaria europea ora teme che un approccio simile comporti oneri eccessivi. «In linea con la proposta Omnibus della Commissione europea per semplificare la rendicontazione sulla sostenibilità e ridurne i costi, l’Eba ha progettato un approccio proporzionato per le informative Esg basato sul tipo, la dimensione e la complessità dell’istituzione, con informative semplificate per le banche diverse da quelle grandi, in particolare per quelle piccole o non quotate», si legge nel comunicato.
Questa proposta, in sostanza, suddivide le banche in tre gruppi. Quelle quotate di grandi dimensioni, che già prima erano soggette alla rendicontazione Esg, dovrebbero quindi divulgare un “set completo di informazioni”. Quelle quotate e le controllate di grandi dimensioni si potrebbero limitare invece a un “set semplificato” e quelle più piccole a un “set essenziale”. La consultazione pubblica durerà fino al 22 agosto.
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