Bitcoin: a New York ci si paga la scuola (privata)
Non si accettano le carte di credito, mentre sono graditi i Bitcoin, la più nota tra le cosiddette criptovalute o valute digitali. Questa la policy ...
Non si accettano le carte di credito, mentre sono graditi i Bitcoin, la più nota tra le cosiddette criptovalute o valute digitali. Questa la policy sui pagamenti avviata a partire da giugno dalle scuole private Montessori nelle due sedi newyorkesi di Flatiron e Soho, vicino a Manhattan.
Una decisione, quella di accettare la valuta digitale, che Marco Ciocca – evidenti le origini italiane -, co-fondatore e presidente dell’istituto, ha motivato a BBC online la facilità delle transazioni compiute attraverso le valute digitali alternative e con l’intenzione di andare incontro alle richieste dei genitori stessi dei bambini. Circa 10 genitori dei circa 300 studenti hanno scelto di pagare in Bitcoin una retta che può costare 31 mila dollari l’anno per mandare i figli, di età compresa tra 2 e 6 anni, alle attività prescolari.
E se, per evitare i rischi connessi alle fluttuazioni del valore di Bitcoin & Co, i pagamenti in valuta digitale vengono immediatamente convertiti in dollari, l’apertura delle Montessori Schools alle criptovalute principali – non solo Bitcoin, dunque – è un segnale dell’avanzata di queste monete, certificata e approfondita anche da un’inchiesta imperdibile che leggerete a giorni sul prossimo numero di Valori, quello di luglio-agosto, in uscita tra pochi giorni.
Perché il boom impressionante di queste valute è sospinto da un’ondata di investimenti senza precedenti, ma i dubbi sul loro futuro non mancano…