«Le centrali nucleari francesi non sono sicure»

Mediapart ha raccolto la testimonianza di un membro della direzione del sito nucleare di Tricastin, che ha parlato coperto da anonimato

La centrale nucleare francese di Tricastin © Dean Calma-IAEA/Flickr

«Con questo tipo di comportamenti, le nostre centrali nucleari non sono sicure». Il quotidiano francese Mediapart ha raccolto la drammatica testimonianza di un membro della direzione del sito nucleare di Tricastin, che ha parlato coperto da anonimato. La giornalista Jade Lindgaard ha pubblicato una serie di video nei quali il dirigente punta il dito contro il gruppo EDF, che farebbe passare in secondo piano la sicurezza, privilegiando i risultati finanziari.

L’uomo in questione contribuisce alla gestione di un importante sito nucleare (ad appena 200 chilometri in linea d’aria dall’Italia). E crede fermamente in tale energia, definendo quella che nutre per l’atomo «un’autentica passione». Ma ha deciso di rompere il silenzio e raccontare ciò che ha visto. Nell’ottobre del 2021 ha presentato un esposto contro la EDF per non aver rispettato le regolamentazioni, per porre in pericolo la popolazione, per aver infratto i diritti dei lavoratori e per mobbing.

EDF avrebbe nascosto informazioni su una serie di incidenti a Tricastin

«I fatti denunciati – spiega Mediapart – sono gravi e dettagliati con precisione nell’esposto, che abbiamo potuto leggere. Il whistleblower è stato anche di recente ascoltato dal gruppo ecologista al Senato». Il dirigente accusa EDF di aver nascosto informazioni su una serie di incidenti accaduti a Tricastin nel 2018. E di averlo posto nel mirino per il fatto di aver denunciato tali infrazioni.

Lindegaard ha chiesto di fornire degli esempi, e ha mostrato un video risalente alla notte tra il 29 e il 30 agosto 2018, inviato a Mediapart, nel quale si vede una grossa infiltrazione di acqua in un’area della centrale che il dirigente definisce «zona nucleare protetta», ovvero «una zona sensibile, nella quale può sussistere il rischio di esposizione a radioattività».

Ebbene, le immagini mostrano la zona completamente allagata. «Piove letteralmente lì dentro, anche su materiale elettrico e cavi. Senza entrare nel dettaglio tecnico, parliamo dell’alimentazione di soccorso dei generatori di vapore. Un sistema ridondante che serve per assicurare il raffreddamento di tali sistemi, necessario a sua volta al raffreddamento del circuito primario del reattore».

«Una mancanza di mezzi estremamente inquietante»

Mediapart mostra anche una lettera inviata dallo chef d’exploitation della centrale (figura centrale di ogni sito di produzione di energia nucleare). Che conferma la presenza di «10 centimetri di acqua nel locale», denunciando che il problema «24 ore dopo la scoperta del problema non era ancora risolto». E soprattutto parla di «un’inaccettabile mancanza di mezzi, in particolare materiali». Qualcosa che secondo il whistleblower «è estremamente inquietante. Tanto più che è stato ordinato a due agenti di raccogliere quell’acqua, potenzialmente contaminata, con delle semplici palette. Qualcosa di gravissimo».

EDF, da parte sua, ha risposto che la sicurezza delle centrali nucleari «è la priorità. La trasparenza e il rispetto delle regole sono applicati con scrupolo e rispettati in tutti i siti».


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