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Cheese 2017: formaggio solidale per il terremoto

Cheese 2017 sta per iniziare (Bra, 15-18 settembre) e avrà uno spazio dedicato al progetto delle Comunità dell’Appennino, a un anno dal terremoto che ha ...

La buona strada ripartiamo dal cibo - Slow Food per il terremoto del centro Italia
La buona strada ripartiamo dal cibo – Slow Food per il terremoto del centro Italia

Cheese 2017 sta per iniziare (Bra, 15-18 settembre) e avrà uno spazio dedicato al progetto delle Comunità dell’Appennino, a un anno dal terremoto che ha devastato il centro Italia.

Uno spazio all’interno dell’evento di Slow Food dedicato a molti dei temi cruciali per il settore lattiero-caseario (latte crudo, fermenti naturali, benessere animale e cambiamenti climatici, biodiversità alimentare…), e in cui saranno ospitate alcune aziende agricole delle zone colpite dal sisma, impegnate in una dura opera di resistenza e rilancio.

Come ben spiega Antonio dell’Azienda agricola biologica Aureli di Amatrice: «Tutto sommato siamo stati fortunati, la stalla e il caseificio erano nuovi e hanno retto alle scosse, mentre alcuni capannoni sono crollati per il peso delle nevicate di quest’inverno. Quello che ci manca è l’afflusso di turisti che venivano a comprare direttamente in azienda e i ristoranti della zona che facevano tanti ordini. Oltre alla viabilità che è rimasta quella del 24 agosto, cioè un’unica strada percorribile». Insieme a Paola, Antonio lavora a crudo e senza fermenti il latte di 500 pecore. E, pur con molte pause obbligate per il terremoto, per le condizioni meteo e la perdita del latte, sono riusciti a produrre e soprattutto a vendere il loro pecorino

Oltre all’azienda di Paola e Antonio, a Cheese troverete i formaggi stagionati Giacomino Mastrodascio di Cerqueto, frazione di Fano Adriano, che aveva già subito danni con il terremoto del 2009, mentre con le scosse di gennaio è crollata l’azienda; i latticini e mieli e tanto altro in biologico o biodinamico di Maurizio Natilii e la moglie Maria José da Cellino Attanasio. Realtà del teramano, cui si aggiunge la testimoniaza delle difficoltà dei produttori umbri dei fratelli Domenico e Gianni Di Porzio, da Opagna di Cascia, con i formaggi allo zafferano e al tartufo, e le immancabili lenticchie.