Cibo, Pianeta, futuro. Torna Terra Madre, in versione “estesa”
La pandemia da Covid-19 non ferma Terra Madre Salone del Gusto. Che, anzi, rilancia
Sei mesi di eventi, un palinsesto di migliaia di iniziative organizzate dalla rete Slow Food in 160 Paesi del mondo. Eventi digitali, fisici e diffusi. La tredicesima edizione di Terra Madre Salone del Gusto non si è fatta fermare dalla pandemia da Covid-19 e, anzi, è cresciuta. Dai classici 5 giorni dell’appuntamento torinese a una lunga programmazione che si concluderà con il Congresso internazionale di Slow Food. Previsto a Torino nell’aprile 2021. E ovviamente non mancheranno eventi speciali per celebrare la Giornata mondiale dell’alimentazione, il 16 ottobre.
Terra Madre, per trovare soluzioni alla crisi ambientale, economica e sociale
Il tema dell’edizione 2020 è Our Food, Our Planet, Our Future. Cibo, pianeta, futuro. Una concatenazione di relazioni che ci raccontano di come il modo in cui ci rapportiamo al nostro cibo – come lo produciamo, lo distribuiamo, lo scegliamo, lo consumiamo – avrà impatti significativamente diversi sul nostro Pianeta. Come già possiamo sperimentare con l’emergenza, non solo sanitaria, ma anche ambientale, economica e sociale dovuta alla diffusione del coronavirus.
La crisi che stiamo vivendo, secondo gli organizzatori di Terra Madre Salone del Gusto, deve rappresentare un’opportunità per aprire gli occhi e trovare soluzioni. Alla crisi climatica e ambientale, alla crisi economica generata da un modello di sviluppo fondato su un’insostenibile crescita infinita, che alimenta l’ingiustizia sociale e l’iniqua distribuzione della ricchezza. Fino all’esclusione di ampie fasce della popolazione dai diritti fondamentali. E al dramma dei migranti. In tutto ciò, il ruolo centrale dell’alimentazione è stato confermato anche dal conferimento al Programma Alimentare Mondiale (PAM) del premio Nobel per la pace.
Secondo Slow Food l’unica strada percorribile per nutrire il Pianeta, garantendo a tutti un cibo buono, pulito e giusto, è la difesa della biodiversità in tutte le sue accezioni: dal livello invisibile dei batteri a quello delle specie, dei saperi e delle culture. E proprio per questo Terra Madre Salone del Gusto è più necessaria che mai in un’edizione che, grazie al numero di Paesi coinvolti e di partecipanti, porterà
in ogni angolo del mondo il messaggio costruito a Torino e in Piemonte dal 1996 a oggi.
Un’edizione digitale e diffusa
Punto di riferimento di questa edizione di Terra Madre Salone del Gusto è il sito internet che si popola ogni giorni degli eventi digitali e degli appuntamenti fisici, di contenuti fruibili gratuitamente da tutti. Come, per esempio, i Food Talk, interventi di dieci minuti ciascuno in cui scrittori, economisti, filosofi, antropologi, ecologisti, educatori, contadini, pastori, pescatori, cuochi offrono la propria visione su ambiente, agricoltura, alimentazione.
Tra i primi caricati sulla piattaforma, Larissa Mies Bombardi, docente presso la facoltà di Filosofia, letteratura e scienze umane dell’Università di San Paolo. Il professore parla delle conseguenze dell’agricoltura industriale partendo dal caso della coltivazione di soia in Brasile. Che sta consumando velocemente ampie aree di foresta amazzonica.
Anthony Myint, Don Ciotti, Sarah Frazee, Larissa Mies Bombardi e Marianeli Torres Benavides
Poi Anthony Myint, dirigente di Mission Chinese Food, attivista e leader nel movimento di sensibilizzazione dell’industria della ristorazione statunitense sui temi della fertilità del suolo e della crisi climatica. Che spiega come la transizione verso un sistema più buono, pulito e giusto passi anche dalle scelte e dall’attivismo dei cuochi che lavorano nelle cucine.
Con Don Luigi Ciotti, sacerdote, giornalista e attivista sociale, fondatore del Gruppo Abele e dell’associazione Libera, si ragiona invece di agromafie e dei percorsi criminali del cibo.
Sarah Frazee, direttrice per oltre 10 anni del programma sudafricano di Conservation International e oggi in Meat Naturally, affronta invece la questione dell’impatto di allevamenti e della produzione di carne.
Il tema dell’insicurezza idrica, dovuta alla distruzione degli ecosistemi naturali, è infine al centro della riflessione di Marianeli Torres Benavides, coordinatrice nazionale per la difesa dell’ecosistema delle mangrovie in Ecuador.