Cittadini Sostenibili, da Genova la rivoluzione energetica per tutte e tutti

A Genova l’associazione Cittadini Sostenibili costruisce comunità energetiche e progetti locali per la transizione ecologica, coinvolgendo cittadini e istituzioni

Le persone socie fondatrici di Cittadini Sostenibili

Il 9 settembre 2025 ci ha lasciati Stefano Benni, uno che nella vita ha scritto tante cose giuste e, in particolare, una che ho appuntato su diverse agendine nell’ultimo decennio e che faceva da citazione introduttiva alla mia tesi di laurea. «Se i tempi non richiedono la tua parte migliore – dice – inventa altri tempi». Mi è tornata in mente mentre intervistavo Andrea Cavalleroni, vicepresidente di Cittadini Sostenibili di Genova.

Intendiamoci, di realtà simili – per fortuna! – in Italia ne esistono decine. Gruppi di cittadine e cittadini che, frustrati dall’insufficienza dell’azione politica, hanno deciso di prendere in mano il destino delle proprie comunità. E, in senso lato, di questo Paese e di questo Pianeta. Nasce così il gruppo del capoluogo ligure protagonista della Storia dal futuro di oggi.

È il 2017, siamo a Genova e una serie di persone è insoddisfatta. Pensano che la politica cittadina e regionale possa e debba fare di più per il clima. Nel 2020 è arrivata la costituzione in associazione, che oggi conta 40 socie e soci e che ha fatto tanta strada. Fino a diventare un punto di riferimento dell’amministrazione cittadina. «Siamo – spiega Andrea – un ente riconosciuto dal consiglio comunale. Sui nostri temi veniamo invitati e auditi nelle commissioni consiliari. Per noi è un motivo di orgoglio: la ragione per cui abbiamo creato l’associazione è infatti cercare di promuovere buone pratiche che trasformino le politiche reali in maniera tangibile». 

Cos’è e cosa fa il gruppo Cittadini Sostenibili a Genova

«In questo momento – prosegue – abbiamo all’attivo diverse campagne. Siamo impegnati in percorsi di divulgazione e sensibilizzazione, in attività pratiche come le pulizie di spiagge o di spazi pubblici, e in campagne come quella su energia e clima, in cui sono coinvolto personalmente. O quella per il divieto delle pubblicità delle fonti energetiche di natura fossile negli enti locali. O ancora sul disarmo, per la quale siamo membri di una rete nazionale». 

Il gruppo, racconta il vicepresidente, ha avviato una comunità energetica rinnovabile in città: un progetto di produzione condivisa di energia attraverso un impianto fotovoltaico che coinvolge altre realtà del terzo settore che hanno sede nel centro storico. «Installeremo un impianto da 70 kW sul tetto dell’Acquario di Genova», spiega. 

Andrea Cavalleroni, vicepresidente di Cittadini Sostenibili
Andrea Cavalleroni, vicepresidente di Cittadini Sostenibili © Cittadini Sostenibili

Il progetto Liguria Rinnovabile per riportare la regione nella giusta direzione

Uno dei progetti più articolati in cui la rete al momento è impegnata è Liguria Rinnovabile, un percorso volto a immaginare – e realizzare – la transizione ecologica della regione. «Siamo partiti da un’analisi del Piano Energetico Ambientale Regionale, che dovrebbe essere la strategia approntata dalle istituzioni per raggiungere gli obiettivi sulle rinnovabili al 2030».

Il condizionale è d’obbligo: diventa chiaro appena Andrea mette in fila una serie di elementi. «La Liguria è una delle tre regioni d’Italia (insieme a Lazio e Sicilia) che non ha raggiunto gli obiettivi fissati per il 2020. E siamo ultimi in Italia per produzione e consumo di energia pulita». «Siamo nel 2025 – denuncia – e il nostro Consiglio regionale non ha ancora approvato il piano per la strategia al 2030. Manca una visione strategica delle priorità su cui puntare». 

Cinque elementi chiave per la decarbonizzazione

Secondo Cittadini Sostenibili, per mettere in campo un percorso di decarbonizzazione che avvicini la regione ai propri obiettivi nazionali, sono necessari cinque elementi chiave. Accelerare l’installazione di fonti energetiche rinnovabili. Supportare l’efficientamento energetico degli edifici e il passaggio alle pompe di calore in sostituzione delle caldaie a gas. Rafforzare il trasporto pubblico locale e favorire la mobilità attiva (in bici e a piedi). E ancora condividere i benefici economici delle fonti energetiche rinnovabili con la cittadinanza e le comunità locali. Studiare e implementare la quota di accumuli energetici necessari alle nuove fonti rinnovabili che saranno installate.

Li hanno riassunti in una pagina web dedicata al tema, ma esiste anche un documento, molto più articolato, che spiega passaggio per passaggio cosa dovrebbe succedere. E che potrebbe rappresentare uno spunto di riflessione anche al servizio di altre realtà locali. 

Nella stessa direzione va la Guida alla transizione energetica dei Comuni italiani, uno strumento elaborato dall’associazione e destinato agli enti locali. «Elenchiamo una serie di soluzioni che possono essere applicate a livello locale per facilitare la transizione all’energia pulita», spiega Andrea. «Non c’è solo la parte dell’elettricità. Il concetto chiave è l’elettrificazione: possiamo passare all’elettrico in moltissimi ambiti in cui oggi usiamo energie fossili». E l’elenco è lungo: dai riscaldamenti domestici, alla mobilità, all’elettrificazione delle banchine per poter spegnere i motori delle navi in porto. Sono solo alcuni esempi di ambiti in cui la cittadinanza da sola può poco, ma in cui invece i Comuni e gli enti locali possono fare la differenza

Il mozzicometro con 25mila mozziconi raccolti in circa 2 ore Cittadini Sostenibili Genova
Il mozzicometro con 25mila mozziconi raccolti in circa 2 ore © Cittadini Sostenibili Genova

Le attività in città

Ma oltre ai grandi piani, l’associazione è impegnata in attività direttamente rivolte alla città di Genova. Come la “mappatura del riuso e del riparo”, che ha generato una vera e propria cartina di tutti i luoghi in cui è possibile riparare oggetti. Di qualsiasi categoria: «Dai cellulari, tablet e computer a vestiti e scarpe; da attrezzature e utensili domestici a quelli sportivi o musicali, o ai mobili, alle macchine eccetera». Uno strumento pratico in ottica di economia circolare che «potrebbe costituire un valido suggerimento per gli enti locali: sarebbe bello se non fosse sul sito di un’associazione, ma su quello delle istituzioni cittadine». 

Nella stessa ottica ci sono gli swap party e gli scambi di talee, così come le pulizie di luoghi pubblici. Un’attività che riscuote molto successo, mi racconta, è la raccolta di mozziconi di sigarette: «Una delle pulizie che ha coinvolto ed entusiasmato più soci è quella in cui in appena due o tre ore abbiamo raggruppato circa 25mila mozziconi. Per vari anni in apertura del Suq Festival di Genova abbiamo posto davanti ai cancelli un “mozzicometro”, una colonna trasparente alta 1 metro, piena dei mozziconi da noi raccolti nelle strade davanti al festival prima che iniziasse. Ci è servito per fare sensibilizzazione nei confronti di tutte le persone che entravano al festival nelle settimane successive». 

Una pulizia della spiaggia organizzata a Genova © Cittadini Sostenibili Genova
Una pulizia della spiaggia organizzata a Genova © Cittadini Sostenibili

Immaginare una città migliore senza porsi limiti

Quando chiedo ad Andrea perché secondo lui Cittadini Sostenibili è una Storia dal futuro mi dà una risposta molto benniana. O almeno, io decido che voglio vederla così. «Siamo una Storia dal futuro – mi dice – perché possiamo proporre politiche per una città migliore senza porre limiti alla nostra immaginazione e restrizioni a quello che chiediamo. Possiamo immaginare cose che al momento non esistono, sembrano impossibili, ma che noi sappiamo, vediamo, che potrebbero davvero cambiare questo territorio e non solo. Tutto può sembrare impossibile, ma spesso manca solo la volontà politica di immaginarlo». 


Se ti è piaciuta questa storia, iscriviti alla newsletter Storie dal futuro.

Nessun commento finora.

Lascia il tuo commento.

Effettua il login, o crea un nuovo account per commentare.

Login Non hai un account? Registrati