Come si scrive una grande storia

Imparare a scrivere si può. E anche imparare "Come si scrive una grande storia". Un progetto nato in lockdown che non smette di crescere

© Come si scrive una grande storia

Il Natale del 1956 è stato molto importante per la storia della letteratura contemporanea. I coniugi Michael e Joy Brown decisero di regalare alla loro comune amica, Harper Lee, i soldi necessari a mantenersi per un anno intero. A una condizione: avrebbe impiegato quel tempo a scrivere il suo romanzo d’esordio e inseguire il suo sogno di diventare una scrittrice. Il romanzo in questione arriverà quattro anni dopo. Si chiama Il buio oltre la siepe. Le sarebbe valso il premio Pulitzer e un posto d’onore nel pantheon della narrativa mondiale. 

Non tutti hanno la possibilità di dedicare la propria vita alla scrittura. Né la fortuna di avere amici facoltosi che si prestino a investimenti del genere. Accade però di incontrare qualcuno, persone o comunità, che ti aiuti a definire il tuo percorso, ti metta a disposizione i propri strumenti per intraprenderlo e, perché no, ti incoraggi quando tutto sembra andare male.

Questa storia dal futuro racconta dell’ambizione a scrivere storie, e di una realtà che si mette al servizio di questa ambizione. E aiuta gli altri.

Una storia che nasce con il lockdown

Questa storia dal futuro nasce durante il primo lockdown, nella primavera del 2020. «Avevo appena dovuto cancellare una serie di lezioni di sceneggiatura in giro per l’Italia e mi sono chiesto: “Cosa posso fare per aiutare le persone che in questo momento sono chiuse in casa, a sbattere la testa contro il muro, come me?”». La risposta che si è dato Francesco Trento, ideatore di Come si scrive una grande storia, è stata di mettere le proprie competenze al servizio dell’enorme quantità di tempo libero cui ognuno di noi aveva avuto accesso. «Ho scritto nel gruppo Facebook dei miei ex studenti per informarli che avrei iniziato un ciclo di lezioni online, tre giorni a settimana». Lezioni gratuite ma, se proprio volevi sdebitarti, potevi fare una donazione a ospedali o organizzazioni in qualche modo attive per l’emergenza, come Emergency. 

Francesco Trento, Joe Lansdale e Alizée Latini Come si scrive una grande storia
Francesco Trento, Joe Lansdale e Alizée Latini

«Abbiamo iniziato in cinquanta, ma siamo diventati subito cento, poi duecento, poi siamo cresciuti ancora. Ho chiesto a un po’ di amici del mondo del cinema e della letteratura se volessero fare una lezione a settimana, tenendo per me le altre due. Alla lezione di Michela Murgia eravamo 490 e con quei numeri riuscivamo a generare 2.500 euro di donazioni a lezione, più o meno».

Il lockdown è passato ma il successo dell’iniziativa ha indotto Francesco a mantenere un appuntamento settimanale, una lezione pubblica, tenuta da importanti autori e autrici. Tra questi diversi esponenti del mondo del cinema, come il produttore de La Grande Bellezza Nicola Giuliano, lo sceneggiatore Stefano Sardo, il regista di Garage Olimpo, Marco Bechis, Ludovica Rampoldi, che proprio durante il lockdown aveva vinto il David per la sceneggiatura de Il traditore. Oppure scrittrici e scrittori: Michela Murgia, Francesco Piccolo, Antonella Lattanzi, Nadia Terranova.

Ospiti di rilievo nazionale e internazionale

E poi i primi ospiti internazionali, a cominciare da Tiffany McDaniel, alla quale è legato un aneddoto divertente. «Vista l’impennata improvvisa di donazioni  – racconta Francesco – il sito dell’organizzazione scelta dall’autrice, International Animal Rescue, è andato in crash. I responsabili non capivano perché fossero arrivati 120 bonifici dall’Italia. Finché una mia amica li ha chiamati per chiedere la conferma della sua pratica di adozione a distanza di un orso: “Scusa, ma tu sei italiana?”. “Sì, perché?”. “Sai dirmi che diavolo sta succedendo?”».

Tra i nomi internazionali di maggior rilievo c’è lo scrittore, sceneggiatore e produttore Glenn Cooper, che si è reso disponibile per una lezione che aveva come scopo aiutare una famiglia alle prese con le cure molto costose per la loro bambina nata con una grave malformazione. «Glenn non solo ci ha detto subito di sì, ma ci ha anche  promesso di raddoppiare qualunque cifra fosse stata donata quel giorno. Purtroppo per lui – ride Francesco – solo in diretta siamo arrivati a 8.700 euro. Sommando il raddoppio di Glenn e i soldi che sono stati donati da chi guardava la lezione in differita, quel giorno sono stati donati 20mila euro. Il nostro record».

docenti Come si scrive una grande storia
I docenti di “Come si scrive una grande storia”

Una scuola di scrittura solidale

Le lezioni in cambio di donazioni sono divenute un appuntamento fisso del venerdì. In questi anni sono stati raccolti, complessivamente, 168mila euro. Le cause sostenute sono le più disparate: centri antiviolenza, associazioni che aiutano i senzatetto, rifugi per animali, pasti sospesi per famiglie in difficoltà, eccetera. Istanze proposte dagli organizzatori, o cause che stanno a cuore al docente di turno.

A settembre 2023 c’è stata la Writing Solidarity dedicata alle attività di Nawal Soufi, attivista italo marocchina che supporta rifugiati, profughi e richiedenti asilo. «Ho letto la sua storia per caso su Facebook, mi sono informato, ho scoperto che era stata premiata al Parlamento europeo per il suo impegno. L’ho contattata per chiederle come potevamo aiutarla. Abbiamo organizzato più lezioni per aiutarla a portare aiuto ai migranti sul confine tra Polonia e Bielorussia. Poi ci siamo detti: “Aspetta, forse possiamo fare di più“».

Così la scuola, ha organizzato un evento dal vivo al Teatro Garbatella. Una due giorni cui hanno partecipato 50 autori e autrici da tutta Europa: da Antonella Lattanzi a Zerocalcare, dall’inglese Tobias Jones allo svedese Daniel Poohl. Ma anche importanti nomi del cinema che hanno contribuito con una lezione video: la regista e sceneggiatrice palestinese vincitrice di Cannes Maha Haj, il regista argentino vincitore del Premio Goya Sebastián Borensztein, Patrick Marber, autore di Closer, candidato all’Oscar per Diario di uno scandalo. Insomma, come sintetizza Francesco, «una roba veramente grossa», che ha portato a più di 32mila euro di donazioni.

4. Maha Haj alla Writing Solidarity
Maha Haj alla Writing Solidarity

Attività sempre più strutturate

Dopo il boom di attenzione ricevuto durante e subito dopo il lockdown le attività sono andate strutturandosi. Oggi il calendario didattico offre una importante varietà di proposte. Il corso sulla scrittura delle serie tv, ad esempio, vede lezioni di autori e autrici di serie come Gomorra, The Bad Guy, Skam Italia. C’è il corso di cinema tenuto da Fabio Bonifacci, quello sul romanzo, in collaborazione con l’agenzia letteraria PNLA, che ha tra i suoi docenti Natalie Haynes, Glenn Cooper, Licia Troisi, Fabiano Massimi, Ben Pastor e molti altri. 

La scuola conta oggi dieci collaboratori fissi, garantisce un’offerta formativa online a prezzi accessibili e si pone l’obiettivo di dare a la possibilità di seguire anche a chi non ha i mezzi per farlo. «Questo è un punto importante per noi. Abbiamo fatto nostro un vecchio motto del socialismo ottocentesco: “Da ciascuno secondo le sue possibilità, a ciascuno secondo i suoi bisogni”». Chi non riesce a pagare un corso può usufruire di una lezione sospesa lasciata da altri allievi e allieve. Un po’ come il caffè sospeso a Napoli. O può farsi da solo lo sconto di cui ha bisogno.

«Oppure – spiega Francesco – semplicemente può scambiare le ore di lezione che non riesce a pagare con ore di volontariato da fare dove vuole. Purché sia una buona causa». Così c’è chi segue il corso su come si scrive un racconto e in cambio la sera si unisce a un’associazione che porta coperte e pasti caldo ai senzatetto per l’emergenza freddo. Chi studia come scrivere meglio i dialoghi e in cambio presta il proprio tempo a Emergency, Amnesty International, o altre associazioni no profit.

2. seminario Il mestiere di scrivere - Milano - credit Come si scrive una grande storia
I partecipanti al seminario Il mestiere di scrivere © Come si scrive una grande storia

Sono diverse le persone che dalla scuola stanno facendo strada

La forte carica inclusiva ha portato i suoi frutti. Diversi allievi e allieve della scuola stanno facendo molta strada. Da Edith Joyce, pubblicata da Salani, a Melania Soriani, pubblicata da Mondadori. Da Ambra Principato, che l’estate scorsa ha firmato il suo primo film da regista e sceneggiatrice, uscito in più di 200 sale e attualmente su Sky, a Valentina Mira, che ha esordito con X (Fandango) e ora è selezionata per il premio Strega con Dalla stessa parte mi troverai, pubblicato da Sem. Altri ex allievi lavorano nel mondo del cinema o delle serie tv, o si sono affermati come editor. «Per esempio Paolo Valoppi, che è editor di narrativa a Einaudi Stile Libero, ed è appena uscito col suo romanzo d’esordio, Mio padre avrà la vita eterna, per Feltrinelli».

L’accessibilità a una formazione di qualità e la destinazione di una importante quota di risorse a supporto di cause sociali non sono gli unici impatti di Come si scrive una grande storia. C’è ancora un aspetto che vale la pena sottolineare: «Fissarsi sull’idea che la scrittura sia un talento con cui nasci – spiega Francesco – è una fesseria. Per noi quel che conta è concentrarsi sull’allenamento, cercare di migliorarsi costantemente, imparare a leggere come scrittori e scrittrici. C’è questa convinzione assurda per cui la scrittura è qualcosa che hai o non hai. Come se fosse contenuta nella placenta e venisse infusa al feto al momento del parto: c’è o non c’è. Viviamo in un Paese dove tutti sembrano convinti che si possa insegnare il pianoforte, il kung fu, il clarinetto, l’alta pasticceria ma la scrittura no. E non si capisce bene perché».

Francesco Trento credit Andrea Boccalini
Francesco Trento © Andrea Boccalini

Si può imparare a scrivere, come si impara a suonare il pianoforte

Per combattere questo tipo di mentalità la scuola mette a disposizione, oltre ai corsi veri e propri, anche le Writing Challenge. Un mese di scrittura quotidiana, esercizi e feedback da parte degli editor e delle editor della scuola, per allenarti a scrivere e migliorare le competenze giorno per giorno, un pezzettino alla volta, senza ansia da prestazione.

«Ci sono scuole che incoraggiano la competizione tra i propri allievi, ma non ha senso. Ciascuno parte dal proprio livello, e da quello vanno misurati i miglioramenti. Il livello delle altre, degli altri, non deve interessarti, l’unica persona con cui misurarti sei tu ieri, tu una settimana fa, tu un anno fa. Se ti alleni e poi scrivi meglio, stai andando bene, sei sul giusto percorso. Se no sarebbe come mettere sullo stesso campo da calcio Maradona e Gattuso e dire al secondo “Niente, brutte notizie: tu non potrai mai giocare perché lui è più forte”. Poi però Gattuso si allena e vince un mondiale, per dire».

Come si scrive una grande storia?

«Uno dei dati più interessanti di questa esperienza – mi dice Francesco – è che la community solidale, che oggi conta 8800 persone sempre pronte a mobilitarsi per una buona causa, è nata da un social network. Forse dal peggior social network, quello in cui la gente di solito litiga ferocemente. Mi fa pensare che il problema non siano tanto gli strumenti, ma il modo in cui li usiamo. Facebook può generare circoli viziosi, ma anche circoli virtuosi. E, se usato bene, può creare una comunità. Poco tempo fa un’associazione che lavora con le persone senza fissa dimora ci ha scritto dicendo che servivano scarpe per i senzatetto. Un’altra cercava computer per la didattica a distanza per i figli di famiglie poco abbienti. In poche ore abbiamo donato centinaia di scarpe, decine di computer. Le persone sono molto più disposte ad aiutare di ciò che si pensi, se trovano un posto accogliente dove dare il meglio di sé». 

Non so se i docenti e le docenti di Come si scrive una grande storia, o il suo ideatore, Francesco Trento, ci abbiano mai pensato, ma la realtà che animano è la risposta alla domanda posta dal suo nome. Una grande storia, una storia che costruisce il futuro, si scrive così: a partire da una comunità, senza inseguire meccanismi di merito o competizione, guardando sempre a quello che è possibile fare per aiutare chi ne ha bisogno. Una grande storia va scritta con il contributo di tutte e tutti, ciascuno secondo le proprie possibilità, e parla a tutti e tutte, a ciascuno secondo i suoi bisogni.

Vuoi saperne di più? Francesco risponde personalmente a tutte le mail indirizzate a scrivereunagrandestoria@gmail.com


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