La Controfinanziaria di Sbilanciamoci! è uno schiaffo al governo Meloni

A fronte di una manovra iniqua e regressiva, la Controfinanziaria di Sbilanciamoci! propone una visione del Paese radicalmente alternativa

La controfinanziaria smonta la Legge Bilancio di Meloni © WikiCommons

Alla Camera dei deputati è stato presentato il Rapporto 2025 della Campagna Sbilanciamoci!. La “Controfinanziaria” che come ogni anno analizza lacune, mancanze e difetti della Legge di Bilancio governativa. E in questo caso se ne ravvisano davvero molte, a partire dalla mancanza di prospettive di sviluppo del Paese e di contrasto delle diseguaglianze. Fino all’insistere sulle politiche militari.

Come sempre, insieme alle 54 organizzazioni che fanno parte della campagna, il rapporto propone una sua modesta proposta per una manovra economico-finanziaria a saldo zero improntata sull’equità e sulla giustizia sociale e ambientale. Ovvero «102 proposte concrete e praticabili da subito per una manovra di oltre 54 miliardi di euro – a saldo zero, senza causare altro debito pubblico – che declina un’idea di economia e di spesa pubblica radicalmente alternativa».

Una Legge di Bilancio iniqua e regressiva, che punisce i poveri e aiuta i ricchi

Si parte dall’analisi dell’esistente. E quindi dal Disegno di Legge per il Bilancio dello Stato 2025-27 del governo Meloni, attualmente in discussione alle Camere. Un’idea del mondo che viene giustamente definita «iniqua» dal punto di vista sociale e «regressiva» dal punto di vista ambientale e dello sviluppo. A cominciare dai devastanti tagli alla scuola e all’università. O di quelli alla sanità, dove il risicato aumento di risorse (1,3 miliardi) rispetto allo scorso anno non solo non tiene in conto dell’inflazione e dell’aumento del costo della vita. Ma a guardarlo bene è una riduzione, essendoci una diminuzione in rapporto alla percentuale di Pil investito, che scende al 6,05%.

Ecco quindi le prospettive di sviluppoassai modeste. Se il governo Meloni punta a una già risicata la crescita del Pil per il 2025 dell’1,2%, il FMI prevede al massimo uno 0,9%. Questo per tutta una serie di mancate riforme fiscali. Di tagli netti, come nei fondi per il settore dell’automotive. O di mancate allocazioni, come nel caso dei dipendenti dei contratti pubblici. Di contro però ecco un vergognoso aumento delle spese militari: oltre il 12% nel 2025, per arrivare a 32 miliardi. E di 40 miliardi in tre anni (13 miliardi solo nel 2025) per acquisto e costruzione di sistemi d’arma. Il tutto, come ricorda l’Istat, a fronte di un italiano su quattro a rischio di povertà assoluta e uno su dieci che non si cura perché non se lo può più permettere.

Le proposte della Controfinanziaria di Sbilanciamoci!

A questa idea di Paese espressa nella Legge di Bilancio del governo Meloni si contrappone quindi la Legge di Bilancio della società civile. La Controfinanziaria per una manovra di oltre 54 miliardi di euro che contiene 102 proposte concrete, curate dagli esperti delle 54 organizzazioni aderenti alla campagna di Sbilanciamoci!. Le misure chiave di questa controproposta sono la giustizia fiscale e la lotta alle diseguaglianze e al climate change. Le politiche economiche e industriali per la giusta transizione. Il sostegno al lavoro e al reddito. La riduzione delle spese militari e dei sussidi ambientalmente dannosi per finanziare la sanità e l’istruzione pubblica. Il welfare e la cooperazione internazionale».

Si comincia con la giustizia fiscale. A partire dal varo di un’imposta progressiva sulle grandi ricchezze per chi detiene patrimoni superiori al milione di euro: una misura che da sola vale 24 miliardi di euro. A questa si aggiungono altre proposte, come la tassazione delle rendite finanziarie e la riduzione della franchigia per la tassa di successione, o la progressività dell’Irpef, per arrivare alla cifra complessiva di 33 miliardi. E si prosegue con le politiche industriali e sul lavoro, che contengono la richiesta dell’adozione di «una misura strutturale di sostegno al reddito ispirata a un principio di universalità e accompagnata dalla presa in carico dei beneficiari, con 5,6 miliardi da destinare a una sperimentazione di questa misura su una platea iniziale di 4 milioni di persone».

La guerra è una spesa, la pace è una risorsa. Il taglio alle spese militari

Come dicevamo, la spesa militare italiana per il 2025 ha raggiunto la cifra record di 32 miliardi di euro, con un aumento del 12,4% rispetto al 2024 (+3,5 miliardi in un anno). E del 60% sull’ultimo decennio. Qui la Controfinanziaria di Sbilanciamoci! propone una diminuzione delle spese militari di almeno 7,5 miliardi, attraverso cinque misure. La riduzione degli effettivi delle Forze Armate a 150mila unità (500 milioni). Il taglio dei programmi militari (1,75 miliardi). La riduzione degli stanziamenti per l’acquisto di nuovi sistemi d’arma (3,75 miliardi). Il ritiro delle nostre truppe dalle missioni militari con proiezione armata in aree di conflitto (750 milioni). La tassazione degli extraprofitti delle imprese militari (754 milioni). Soldi risparmiati che possono essere investiti nelle missioni internazionali di cooperazione e peacebuilding.

Istruzione e cultura per un’idea di Paese radicalmente diversa

Ma la Legge di Bilancio è in fondo la proposta di spesa, da cui si evince l’etica e la morale dei governanti. Ecco allora la richiesta di investire almeno 10 miliardi per il rilancio dell’istruzione e della cultura. A partire dalle priorità del diritto allo studio (1 miliardo), della messa in sicurezza e l’efficientamento degli edifici scolastici (1 miliardo), dell’aumento delle risorse dei Fondi statali per la scuola e l’università (3,9 miliardi). Inoltre la Controfinanziaria chiede tutta una serie di strumenti di aiuto per gli studenti. Quali l’incremento al sostegno per affitti e abbonamenti ai mezzi pubblici, l’ampliamento dell’offerta di posti letto, l’aumento dei fondi destinati ai progetti studenteschi e all’autonomia scolastica e il finanziamento della Carta Giovani. Mentre tema di politiche culturali «si chiede con 300 milioni di istituire e finanziare un Sistema Culturale Nazionale che raccolga e coordini tutti gli istituti e gli spazi culturali del Paese».

Una Controfinanziaria che guarda a transizione e welfare.

Per il contrasto la cambiamento climatico la Controfinanziaria della Campagna Sbilanciamoci! propone la cancellazione dei Sussidi Ambientalmente Dannosi destinati alle fonti fossili (7 miliardi di entrate) e l’istituzione di un Fondo per l’eliminazione dei combustibili fossili (2 miliardi di uscite). Oltre a chiedere la cancellazione del progetto del Ponte sullo Stretto di Messina (1,035 miliardi)

E la creazione, tra le altre proposte, di un Fondo per il ripristino della natura (1 miliardo) e di un Fondo nazionale per l’adattamento al cambiamento climatico (800 milioni). Come il clima, anche i diritti e la salute delle persone sono un investimento, e non un costo. Per questo si chiede un finanziamento di 9 miliardi del Servizio Sanitario Nazionale. O l’allocazione di 1,5 miliardi sulle diverse politiche sociali a sostegno dei più bisognosi. Dal lavoro alla casa. Fino ai progetti di riqualificazione e recupero dei territori.