Cinque cose che forse non sapevi su Croazia-Belgio

La guida di Valori.it alle partite del Mondiale di Qatar 2022

1. Fuori i secondi. Nel gruppo più hipster del Mondiale a rischiare l’eliminazione sono i più insospettabili alla vigilia. O forse no, come aveva detto alla vigilia De Bruyne: «La grande occasione per la generazione d’oro è stata nel 2018». In caso di uscita, i Diavoli Rossi dovranno ripensare il loro modello di fare calcio.

2. Un modello neocoloniale, che rispecchia quello storico della società belga, le cui contraddizioni sono esplose con la sconfitta contro il Marocco. Dopo la partita infatti molti giovani maghrebini, la comunità migrante più diffusa in Belgio, hanno festeggiato con rabbia creando il panico nel centro di Bruxelles.

3. Un modello come la Aspire Academy, che dal 2004 finge di aiutare lo sviluppo del calcio nelle zone povere e in realtà serve solo al Qatar per prendersi e naturalizzare i migliori giocatori africani. Un modello talmente simile a quello coloniale belga che infatti Aspire ha sedi e una squadra proprio in Belgio, l’Eupen.

4. Il paradosso del Mondiale è che anche la Croazia, finora più in palla, se oggi perde non passa il turno. Sarebbe uno smacco per i finalisti di Russia 2018, e un peccato perché Luka Modric, alla tenera età di 37 anni, è ancora uno dei piaceri più sublimi del calcio. Ma sorprese e ribaltoni sono il bello del calcio.

5. Attenzione però. In caso di pareggio e di vittoria del Canada contro il Marocco, passano entrambe. Ma è difficile. Il Canada, già eliminato, è sembrato poca cosa rispetto alle aspettative di cui godeva. Potrà rifarsi ai Mondiali del 2026, dove è qualificato di diritto come Paese organizzatore con Messico e Usa.