Gli Etf crypto di Blackrock sbarcano in Europa?

Lanciando il suo Etf legato al bitcoin, il più grande gestore patrimoniale al mondo potrebbe scuotere il mercato europeo delle criptovalute

BlackRock lancia in Europa il tuo Etf legato alle crypto © bizoo_n/iStockPhoto

Il colosso finanziario BlackRock sembra sia in procinto di sbarcare in Europa con i suoi Etf legati alle criptovalute. Secondo quanto riportato da Bloomberg, la società – che gestisce oltre 11mila miliardi di dollari di asset – starebbe pianificando di lanciare in Europa un prodotto finanziario legato al bitcoin. Questo strumento, noto come Etp (Exchange-traded product), sarà probabilmente domiciliato in Svizzera e potrebbe essere disponibile sul mercato già entro il mese di febbraio. La decisione segue il successo del fondo iShares Bitcoin Trust (Ibit) di BlackRock negli Stati Uniti, che ha accumulato circa 60 miliardi di dollari. Sarebbe il primo Etp crypto di BlackRock al di fuori degli Stati Uniti. Questa mossa del più grande gestore patrimoniale al mondo potrebbe scuotere il mercato europeo delle criptovalute.

Cosa sono gli Etf e gli Etp

Facciamo un piccolo passo indietro e vediamo che cosa sono gli Etf e gli Etp e come funzionano in relazione alle criptovalute. Gli Exchange-traded funds (Etf) e gli Exchange-traded products (Etp) sono strumenti finanziari quotati in Borsa che permettono agli investitori di acquistare e vendere quote di un fondo come se fossero azioni ordinarie. Gli Etf replicano l’andamento di un indice, un settore o un asset specifico (ad esempio, l’oro, le azioni tecnologiche o, in questo caso, le criptovalute). Consentono dunque di investire in un paniere di asset senza dover acquistare ogni singolo componente. 

Gli Etp, invece, includono una gamma più ampia di prodotti, come gli Etc (Exchange-traded commodities) che seguono l’andamento di materie prime come l’oro o il petrolio. Questi strumenti offrono un modo semplice e trasparente per ottenere esposizione a vari mercati o asset senza doverli possedere direttamente. Nel caso specifico delle criptovalute, permettono di investire nel valore di bitcoin e altre valute digitali evitando le complessità tecniche legate alla gestione dei wallet digitali. Il che significa che potenzialmente possono avvicinare investitori più “tradizionali” che altrimenti non si rivolgerebbero al mondo crypto.

Come stanno andando gli Etf crypto negli Stati Uniti

Negli Stati Uniti il punto di svolta risale a a gennaio 2024, quando la Securities and exchange commission (Sec) ha dato il via libera a Etf legati al prezzo spot del bitcoin. Una scelta che ha portato a un aumento significativo degli investimenti istituzionali nel settore, ma anche dell’interesse dei clienti retail, dunque delle singole persone fisiche. Ad esempio l’iShares Bitcoin Trust (Ibit) di BlackRock ha raccolto oltre 6 miliardi di dollari nei primi due mesi di contrattazioni. In poco più di un anno dall’introduzione di gennaio 2024, ha accumulato circa 60 miliardi di dollari.

Questo successo è stato particolarmente significativo perché ha aperto agli investitori americani l’accesso ai bitcoin attraverso un Etf regolamentato, senza l’acquisto di criptovalute e la loro gestione. Tuttavia gli Etf crypto, in particolare se gestiti da una grande società di investimenti, aprono non poche riflessioni sui concetti tanto cari ai cypherpunk e a Satoshi Nakamoto, gli ideatori di Bitcoin. Cioè finanza decentralizzata, promozione degli scambi peer to peer, democratizzazione della finanza, opportunità per gli unbankable (i soggetti che per vari motivi non hanno accesso alla finanza tradizionale). Questi strumenti finanziari fanno emergere in maniera significativa molte delle contraddizioni di questa innovazione tecnologica, finanziaria e monetaria.

Etf crypto in Europa: esistono già ma con scarsi risultati

In Europa, gli Etf e gli Etp legati alle crypto non sarebbero una novità assoluta: operatori come 21Shares e VanEck li offrono da tempo. Nonostante ciò, non hanno raggiunto lo stesso livello di successo riscontrabile negli Stati Uniti. Tra i motivi principali troviamo la scarsa conoscenza delle criptovalute da parte del grande pubblico e la diffidenza verso un mercato considerato rischioso e poco regolamentato. Gli investitori europei preferiscono strumenti tradizionali come gli Etf su azioni o obbligazioni, piuttosto che esporsi a asset volatili come bitcoin o ethereum.

Inoltre bisogna tenere ben in considerazione le differenze culturali tra statunitensi ed europei nell’approccio agli investimenti in generale, con il Vecchio Continente più orientato alla prudenza. Basti pensare al Regolamento europeo sulle cripto-attività (MiCA) che punta a proteggere gli investitori dagli elevati rischi legati all’impiego dei propri risparmi in questo settore.

L’arrivo di BlackRock potrebbe cambiare le carte in tavola

La mancanza della partecipazione massiccia degli investitori istituzionali è stata uno dei fattori limitanti fino ad ora. Tuttavia, l’arrivo di BlackRock potrebbe cambiare le carte in tavola. La notorietà della società e la sua vasta rete di clienti potrebbe spingere più persone a considerare gli Etf crypto come un’opzione di investimento. In sostanza gli Etf hanno aperto le porte agli investitori con scarsa conoscenza del mondo crypto, ma che ne sono attratti perché li considerano altamente speculativi oppure opportunità di diversificazione.

Tuttavia, è fondamentale che se ne comprendano bene i rischi e le opportunità. Le criptovalute rimangono un asset volatile e gli Etf crypto non sono immuni da queste fluttuazioni. Per chi è interessato a esplorare questa nuova frontiera, il consiglio è sempre lo stesso. Informarsi bene, anche sugli aspetti etici (ricordiamo l’inchiesta sul legame tra i combustibili fossili e gli investimenti in criptovalute), e procedere con cautela.