Eurozona, la nuova minaccia è la deflazione salariale
Un'analisi dell'OFCE punta il dito nuovamente contro le politiche di austerity: il rischio è che Stati come la Spagna si ritrovino impossibilitati a fronteggiare la disoccupazione ...
C’è una nuova minaccia che incombe sulla zona-euro: la deflazione salariale. E secondo le analisi dell’Osservatorio francese sulla congiuntura economica (OFCE) non si tratta solo di un pericolo potenziale per il futuro: i suoi primi effetti nefasti sono già presenti in alcuni Stati.
A mettere ancora una volta in pericolo i Paesi che adottano la moneta unica europea è il “mix” costituito da un lato dalla mancata uscita dalla crisi, dall’altro dalle ricette imposte dai governi a base di austerity draconiana, che contribuiscono ad allontanare la ripresa. A breve, spiega l’OFCE, i tassi di disoccupazione involontaria potrebbero diventare talmente elevati da non consentire agli Stati di riuscire a farvi fronte attraverso i sussidi di disoccupazione. Il rischio, dunque, è che la pressione sui bilanci possa impedire ai governi di rimpiazzare i mancati redditi attraverso gli ammortizzatori sociali. E il risultato sarebbe un ulteriore crollo del potere d’acquisto delle famiglie, con un conseguente nuovo avvitamento delle spirali recessive.
In particolare, il rischio riguarda la Spagna, che secondo Xavier Timbeau, direttore del dipartimento Analisi e previsioni dell’OFCE, è «la principale economia in fase di deflazione salariale», a causa proprio degli sforzi anti-deficit adottati in nome del “dio-rigore”. E se Madrid crollasse, l’Eurozona potrebbe trovarsi di nuovo nella tempesta.