Glac-UP. Teli sui ghiacciai per salvarli dal clima che cambia

Come salvare i ghiacciai alpini dallo scioglimento? Glac-UP propone speciali teli per difendere la coltre dal caldo e dal sole

Silvia Pelizzari
Il team di Glac-UP © Glac-UP
Silvia Pelizzari
Leggi più tardi

Il Presena è un ghiacciaio in provincia di Trento, al confine con la Lombardia. Si trova tra i 2.700 e i 3.000 metri sul livello del mare. Pochi chilometri a sud del Passo del Tonale. È situato tra la Val di Sole e la Valle Camonica, e fa parte del gruppo montuoso della Presanella. Qualcuno forse lo ricorderà come teatro e terreno di scontro e azioni militari durante la Prima guerra mondiale. Per altri il suo nome evocherà semplicemente le vacanze. Quel che è certo è che il ghiacciaio del Presena, come molti altri, negli ultimi anni si è assottigliato pericolosamente, soprattutto nella zona centrale, ovvero quella denominata “il ginocchio”. Lì – già nelle stime di quasi quindici anni fa – restavano dai due ai tre metri di ghiaccio.

Il progetto di Glug-UP punta a difendere i ghiacciai alpini dallo scioglimento © Glac-UP
Il progetto di Glac-UP punta a difendere i ghiacciai alpini dallo scioglimento © Glac-UP

Ma facciamo un passo indietro. Anzi, in avanti. Nel novembre 2020, quattro ragazzi classe ‘98 sono iscritti alla laurea magistrale Economics and Management of Innovation and Technology dell’università Bocconi di Milano. Si chiamano Giovanni Cartapani, Pietro Cimenti, Gabriele Doppiu e Sara Signorelli. Durante un corso, dove devono sviluppare un’idea di start-up: scoprono che nell’ultimo secolo il ghiacciaio ha perso il 50% del suo volume. Non solo, il dato che li allarma e colpisce è che nei prossimi 100 anni il volume perso stimato sarà dell’89%.

L’idea di Glac-UP

Il progetto teorico di Glac-UP nasce da qui. Da numeri che paiono impossibili da credere. Ed è da quegli stessi numeri che prende vita una prima idea, la bozza di un’idea che ora, dopo un solo anno, diventa reale. Quello che avviene dopo quel corso e quella presa di coscienza, è una fase di ricerca e di sondaggio. La misurazione cioè, attraverso una survey, del livello di interesse attorno a questo argomento. La conferma dell’alto grado di attenzione in questo senso è la rampa di lancio per la messa in pratica di qualcosa che, fino a quel momento, era presente solo nelle idee.

I ghiacciai sono sempre più in pericolo a causa del riscaldamento globale © Glac-UP
I ghiacciai sono sempre più in pericolo a causa del riscaldamento globale © Glac-UP

Il primo feedback positivo arriva da un professore del corso di laurea, che è anche albergatore al Passo del Tonale. È lui che mette in contatto i ragazzi con il Consorzio Ponte di Legno – Tonale, il partner ideale per partire. L’idea è di coprire il ghiacciaio nei mesi estivi, quindi da maggio a settembre, con teli geotessili che possano proteggere le parti a rischio, riparandole dai raggi solari, riducendo la temperatura della neve e proteggendo la coltre fino a 3,5 metri di profondità.

Farlo è economicamente oneroso, non solo per il costo dei teli in sé, ma anche per la manodopera necessaria. Servono infatti l’intervento di circa 13 persone e 40 giorni di lavoro per la parte di copertura alla fine della primavera, e 13 persone e 30 giorni di lavoro per la rimozione dei teli in autunno.

Come si opera concretamente e cosa sono i geotessili

Ciò nonostante, l’idea ha attecchito. La start-up, il cui lancio è previsto proprio in queste settimane, prevede la possibilità da parte di privati e di aziende di contribuire attivamente con l’adozione di porzioni di ghiacciaio. Ai privati vengono proposte più formule, attraverso (per ora) due pacchetti – Hero at Presena e Superhero at Presena, con i quali si può contribuire alla salvaguardia del ghiacciaio. Ovvero all’acquisto e alla messa in posa e rimozione dei teli. Ad esempio, il pacchetto base, Hero at Presena, darà modo di adottare due metri quadrati di superficie al prezzo di 24.90 euro. Allo stesso modo, Glac-UP propone anche alle aziende di investire nella salvaguardia dei ghiacciai, mostrando di avere a cuore l’ambiente e le sfide climatiche che l’umanità è chiamata ad affrontare.

I teli geotessili hanno uno spessore di 3-4 millimetri. Stesi sul ghiacciaio, riflettono la luce solare e proteggono neve e ghiaccio dal calore e dai raggi ultravioletti. Sono composti da più materiali, alcuni interamente sostenibili, altri meno, seppure con alti standard ambientali. In questo senso Glac-UP si impegna a trovare anche soluzioni per il riutilizzo dei teli, basandosi sui principi dell’economia circolare.

Le sfide per il futuro

Pietro Cimenti, uno dei quattro fondatori, mi racconta gli obiettivi che Glac-UP si è prefissata per il prossimo (e primo) anno di attività: «Oggi ci sono sempre più realtà che danno la possibilità a privati e imprese di investire nell’ambiente, partecipando concretamente alla riforestazione, come Treedom, alla rimozione della plastica dagli oceani, come 4Ocean o The Ocean CleanUp, oppure alla lotta allo spreco alimentare, come Too Good To Go».

Un telo steso a copertura del ghiacciaio © Glac-UP
Un telo steso a copertura del ghiacciaio © Glac-UP

«Quello che noi vogliamo fare con Glac-UP, il nostro obiettivo – prosegue Cimenti – è aggiungere un ulteriore tassello alla capacità e alla possibilità che persone e aziende hanno di intervenire per l’ambiente. Il nuovo passo che proponiamo è appunto la protezione dei ghiacciai alpini. Vogliamo dimostrare che c’è una nuova possibilità di intervento e aiuto. E vogliamo far capire in generale che c’è un interesse forte e attivo verso questo tipo di tematica. Una volta fatto questo, il nostro obiettivo a lungo termine è quello di poter replicare tale intervento altrove, ampliando questa iniziativa, questa nostra avventura sul Presena. Puntiamo ad aumentare il numero dei ghiacciai che possiamo riuscire a salvare».


Questo articolo è stato pubblicato in Storie dal futuro, la newsletter dedicata al racconto e al ritratto dei protagonisti del cambiamento che Valori.it invia ogni lunedì. Se vuoi riceverla iscriviti alla newsletter e seleziona “Economia sostenibile” tra i tuoi interessi.

Segui Silvia su Twitter e Instagram.