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Grecia, Papoulias: «Il nostro popolo non ha più nulla da dare»

Il presidente greco ha lanciato un messaggio chiaro alla troika, in vista dei prossimi negoziati per i prestiti di cui necessita lo stato europeo.

  «Il nostro popolo non può dare più nulla». A dichiararlo è stato oggi il presidente della Grecia , Karolos Papoulias , che ha spiegato il proprio punto di vista sulla situazione economica del Paese europeo a margine di una parata militare in memoria della resistenza al fascismo.  

Un’affermazione che suona come un vero e proprio avvertimento alla troika, composta da Fmi, Bce e Commissione europea, che entro il prossimo giugno dovrà negoziare un nuovo prestito al governo di Atene. Tanto più che Papoulias ha rincarato la dose: «Non cederemo al ricatto. I greci hanno dato ciò che potevano per superare la crisi, e questo deve essere rispettato dall’Europa». 

Nel prossimo mese di novembre un’equipe di esperti della troika dovrebbe passare in rassegna il complesso delle riforme avviate dalla Grecia negli ultimi anni. Dal loro resoconto, dipenderà la concessione di una tranche di credito supplementare da un miliardo di euro. Secondo le stime, è probabile che venga evidenziato un nuovo ammanco nei bilanci pubblici, che potrebbe essere di 10, 9 miliardi di euro di qui al 2015. Ma la coalizione al governo guidata da Antonis Samaras ha già sottolineato il Paese, in preda ad una violenta recessione, non potrà permettersi di fare ancora leva sui salari e sulle pensioni. Anche perché, dal 2008 ad oggi, il tasso di disoccupazione è triplicato, arrivando a toccare il 27, 6%, e l’economia si è contratta di un 22%.