Il crimine organizzato, la vera zavorra dell’Africa
La terza edizione dell'Indice Enact fotografa lo stato della criminalità organizzata in Africa. Un dato in crescita rispetto al 2019
Il 24 novembre è stata presentata al Radisson Blu Hotel, nella capitale kenyota Nairobi, la terza edizione dell’Indice Enact sulla criminalità organizzata in Africa. Il progetto Enact, finanziato dall’Unione europea con l’obiettivo di migliorare la risposta degli Stati africani alla minaccia della criminalità organizzata transnazionale, è il frutto del lavoro di due anni svolto da ricercatrici e ricercatori dell’Institute for security studies (ISS), dell’Interpol e del Global initiative against transnational organized crime (GI-TOC).
Dallo studio emerge che il livello di criminalità organizzata è aumentato nel continente rispetto al 2019, anno della prima pubblicazione dell’Indice. Il direttore di GI-TOC, Mark Shaw, è intervenuto sottolineando che tale lavoro si distingue perché «demistifica la criminalità organizzata, consentendo di comprenderne il quadro strategico e contrastare in ogni momento le sfide e le minacce che ci pone».
Livello di criminalità organizzata e livello di resilienza
Gli istituti di ricerca hanno assegnato ai 54 Paesi africani un punteggio da 1 a 10 per i livelli di criminalità e di resilienza al crimine organizzato. Il “livello di criminalità” considera l’influenza che i mercati illeciti e gli attori criminali hanno sull’economia e la società di un Paese. Il “livello di resilienza”, cioè «la capacità di resistere e contrastare le attività criminali», si misura valutando 12 indicatori di resilienza – tra cui leadership politica e governance, trasparenza del governo, cooperazione internazionale – che si propongono come soluzioni efficaci alla criminalità organizzata.
L’Indice rileva che in Africa si è passati da un livello di criminalità pari a 4,97 nel 2019 e 5,17 nel 2021, a uno pari a 5,25 nel 2023. I mercati criminali hanno ottenuto come punteggio 5,05. Tra il 2021 e il 2023, i mercati illeciti in forte aumento a livello globale sono stati la tratta di esseri umani (human trafficking, 5,82) e il traffico di esseri umani (human smuggling, 5,16); in Africa, la tratta di esseri umani è il primo mercato criminale (6,06) e il traffico di esseri umani si afferma come secondo mercato in avanzamento (5,26). Il livello di resilienza del continente si assesta a 3,85.
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Vusumzi Pikoli, moderatore della presentazione dell’Enact e consulente senior di GI-TOC, ha affermato: «L’Africa è diventata un campo da gioco per la criminalità organizzata transnazionale». Le rilevazioni dello studio ben riflettono le numerose sfide che il continente sta affrontando negli ultimi anni, a partire dagli effetti di lungo termine della pandemia da Covid-19, a quelli derivanti dal conflitto russo-ucraino in corso. Che si aggiungono ai disastri ambientali che si prevede ingrosseranno sempre di più le fila dei migranti climatici interni, e la diffusa instabilità politica ed economica.
In Africa orientale il più alto livello di criminalità organizzata
Spostando l’attenzione dal continente nel suo complesso alle regioni che lo compongono, l’Africa orientale ha il più alto livello di criminalità organizzata con un punteggio di 5,88, ponendosi così tra le prime 5 regioni al mondo per criminalità. Il Kenya (7,02) è il Paese che innalza la media, figurando al quarto posto in Africa e 16esimo a livello globale (su 194).
L’Enact evidenzia che nella regione il mercato della tratta di esseri umani detiene il più alto rank (7,78) del continente (6,06). Di rilievo sono anche il traffico d’armi (7,78) – settore col punteggio più alto di tutto il continente (5,77) e a livello globale (5,21) – e il traffico di esseri umani pari a 7,39. Gli State-embedded actor – attori che agiscono in seno agli apparati statali – sono dominanti (7,44), seguiti dalle reti criminali (6,78) e gli attori stranieri (6,33). Il livello di resilienza della regione è 3,46.
Nigeria epicentro dei crimini informatici, Nord Africa in testa per crimini finanziari
In Africa occidentale, il punteggio della criminalità è 5,44, con la Nigeria prima per livelli di criminalità organizzata (7,28) ed epicentro dei crimini informatici (8,0). Sia nel continente (3,59) che nel mondo (4,55). Il traffico di cocaina (6,47) è il mercato in maggiore espansione. Seguono lo human trafficking (6,33) e il mercato della cannabis (6,17). La regione è al primo posto per i cyber-crime (4,20). Gli attori criminali prevalenti sono gli State-embedded actor (6,93), le reti criminali (6,63) e gli attori stranieri (6,40). Nel 2023, la regione presenta il più alto livello di resilienza (4,28) del continente.
Nel Nord Africa, il livello di criminalità organizzata è pari a 5,08, con il punteggio di crimini finanziari (7,83) più alto sia del continente (5,95) che del mondo (5,98). Il livello di resilienza è 3,67. Il commercio di cannabis (7,42), trainato dal Marocco (9,0) – tra i maggiori produttori al mondo di resina di cannabis (hashish) –, Algeria e Tunisia (7,0), lo human smuggling (7,33) guidato da Libia (9,50) e Tunisia (8,0), e il traffico di droghe sintetiche (6,17) sono i mercati illeciti di rilievo. Anche qui, si distinguono gli State-embedded actor (7,67) e le reti criminali (5,67).
Disboscamento illegale e crimini legati alla fauna in Africa centrale e meridionale
«I conflitti e l’instabilità portano a un aumento della criminalità organizzata», ha chiosato Rumbi Matampa, analista del GI-TOC, durante la presentazione. Una conclusione che spiega quanto fino ad ora riportato e quanto segue. Nell’Africa centrale, il livello di criminalità è 5,06. I crimini relativi alle risorse non rinnovabili (6,32) – in Repubblica Centrafricana (10,0) e Repubblica democratica del Congo (9,50) sono diffusi il disboscamento illegale, il contrabbando d’oro, coltan e diamanti – e il traffico d’armi (6,32) sono i mercati illeciti prevalenti; la corruzione fa degli State-embedded actor (7,68) gli attori criminali più affermati. Il livello di resilienza della regione è 3,23.
Infine, con il livello di resilienza pari a 4,22 e il livello di criminalità più basso (4,83) del continente, nell’Africa meridionale hanno picchi di criminalità il Sudafrica (7,18), il Mozambico (6,20), il Madagascar (5,58) e lo Zimbabwe (5,47). I crimini legati alla fauna (5,65) e alle risorse non rinnovabili (5,12) e il mercato dell’eroina (5,27) e cocaina (4,04) sono i criminal market più estesi. State-embedded actor (6,38), attori stranieri (5,88) e reti criminali (5,83) sono gli attori predominanti.