Locride, «Paga o sei morto». Ma lo chef non si scompone e li denuncia
Minacce di morte a Giuseppe Trimboli, titolare del ristorante La Collinetta, socio del consorzio anti-'ndrangheta GOEL. I numeri dell'economia legale in crescita spaventano i clan?
«Se non paghi 50mila euro sei morto. Ti brucio il ristorante, i figli e tutti i tuoi»: la Calabria del crimine così si è manifestata in quattro diverse lettere con messaggi simili nelle scorse settimane. Ma i destinatari, lo chef Giuseppe Trimboli, socio di GOEL Bio e proprietario del ristorante La Collinetta, a Martone (RC), e i suoi familiari non ci stanno a farsi intimidire. E così è scattata immediatamente la denuncia ai carabinieri.
Trimboli, convinto che le minacce, più che a una vera estorsione, puntino alla chiusura del suo locale, non ha esitato a rivolgersi alle Istituzioni in cerca di tutela e giustizia.
«È un obbligo dei cittadini denunciare alle forze dell’ordine, e non c’è nessuno al di sopra di quelle che sono le nostre leggi» ha spiegato.
Consorzio GOEL: «chi minaccia Trimboli odia la Calabria intera»
Naturalmente la vicinanza della rete sociale che fa capo al gruppo GOEL non si è fatta attendere. A cominciare dal presidente Vincenzo Linarello che ribadisce: «Chi progetta ed esegue queste intimidazioni da infame odia la Calabria e qualsiasi tentativo di sviluppo vero: a chi giova far chiudere un ristorante così a Martone e nella Locride? La ‘ndrangheta o chi compie questi atti chiaramente mafiosi vuole solo la rovina del nostro territorio». Parole nette sposate da tutti i soci del consorzio, pronto a mobilitarsi e a reagire in ogni modo a difesa di Pino e della sua attività.
Ma non solo. Perché il sostegno viene dall’intera comunità locale, chiamata ad alzare la soglia d’attenzione a partire da questa vicenda, stringendosi a difesa di un ristorante considerato un’eccellenza. La Collinetta è infatti una realtà economica e gastronomica capace di rendere Martone, comune con circa 600 abitanti, una tappa obbligata per i buongustai di tutta Italia. Tanto da avere ricevuto per il secondo anno consecutivo la Chiocciola d’oro di Slow Food per l’impegno nella valorizzazione delle materie prime del territorio.
Goel, lavoro e fatturato fanno paura alla ‘ndrangheta
La domanda che ci si pone è se l’attacco a Trimboli non voglia colpire innanzitutto il modello di legalità rappresentato da GOEL. E da GOEL Bio in particolare, cooperativa che riunisce i produttori agricoli che si oppongono alla ‘ndrangheta, e che per questo hanno subito ripetute aggressioni già in passato.
“GOEL Bio è il marchio delle aziende agricole che resistono alla ‘ndrangheta: abbiamo ricostruito la filiera di produzione ed eliminato gli intermediari. Oggi i nostri soci prendono 40 centesimi al chilo per ogni arancia, il prezzo… https://t.co/3e0Gf06iH4
— GOEL Bio (@GOEL_Bio) December 18, 2018
A GOEL Bio, La Collinetta conferisce infatti l’olio extravergine di oliva biologico di propria produzione, partecipando inoltre al circuito di turismo responsabile Viaggi del GOEL, tour operator testimone di una regione orientata allo sviluppo sostenibile del proprio territorio.
Una luce nel buio della disoccupazione
Tanti legami per una rete i cui attori sono stati fatti oggetto di attentati e minacce. Perché l’organizzazione guidata da Linarello rappresenta un sistema capace di dare lavoro e prospettive a decine di famiglie, cooperative e associazioni e a un territorio notoriamente difficile da tanti punti di vista. Basti pensare ai tassi regionali di disoccupazione nella Ue nel 2017, che vedono in cima alla classifica quattro cluster dell’UE meridionale: tutte le 13 regioni della Grecia; otto regioni prevalentemente localizzate a sud della Spagna; le cinque regioni francesi d’oltremare; e quattro regioni nel sud Italia (Calabria, Sicilia, Campania e Puglia).
E a dimostrare la forza di GOEL ci sono storia, numeri e struttura. Il consorzio cooperativo è nato nel 2003 grazie all’impegno svolto insieme a una figura simbolo del riscatto calabrese dall’occupazione mafiosa, monsignor Giancarlo Bregantini. E oggi offre un ventaglio amplissimo di servizi e prodotti che rientrano a pieno titolo nell’idea di economia solidale. Producendo occupazione per circa 200 dipendenti e altrettanti collaboratori, con un fatturato di circa 7 milioni di euro e un arcipelago di realtà e persone connesse:
• 10 tra cooperative sociali e consorzi sociali
• 2 associazioni di volontariato
• 1 fondazione
• 2 cooperative non sociali (una di donne e una agricola)
• 30 aziende agricole o di altro genere
• molti professionisti e volontari coinvolti singolarmente