Rishi Sunak, il nuovo premier inglese e la residenza fiscale ottimizzata
Il patrimonio del nuovo premier inglese e della moglie Akshata Murty è immenso. E “ottimizzato”, secondo un’inchiesta della stampa britannica
Rishi Sunak è il nuovo primo ministro del Regno Unito. Prende il posto dell’estremista liberista Liz Truss e dei suoi ministri. Talmente “ultra” da aver spaventato perfino i mercati, dopo la presentazione di un piano economico e fiscale che prevedeva un gigantesco taglio alle tasse pagate dai cittadini più ricchi. E tra questi ultimi c’è certamente proprio lui: il nuovo capo del governo di Londra.
La vita di Rishi Sunak nelle élite britanniche
Le sue origini indiane non devono ingannare: a vivere in uno stato settentrionale della nazione asiatica furono soltanto alcuni suoi nonni. Sunak è figlio dell’alta borghesia britannica: suo padre è un medico e sua madre una farmacista di Southampton. Ha frequentato tutte le scuole e università delle élite britanniche. Dal college per soli maschi a Oxford, arrivando poi all’università a Stanford, negli Stati Uniti.
Di lì, il salto nella finanza, che ha rappresentato il cuore della sua carriera pre-politica. Rishi Sunak ha infatti lavorato presso la banca d’affari Goldman Sachs, inizialmente come stagista, poi come analista junior. Poi è stato impiegato presso una serie di fondi d’investimento. In particolare il Children’s Investment Fund, considerato uno dei fondi speculativi più in vista sulla piazza finanziaria di Londra.
La moglie del premier risulta “non domiciliata” nel Regno Unito
Sempre con ottimi risultati. Alimentando il suo patrimonio, gestito assieme alla, anche lei ricchissima, moglie Akshata Murty, figlia di un uno degli uomini d’affari più abbienti in India. Basti pensare che il loro patrimonio complessivo è stato valutato in oltre 800 milioni di euro.
Soprattutto, è possibile che Sunak, anche per il ruolo che ora ricoprirà, debba rispondere di una serie di accuse che gli sono state mosse nello scorso mese di aprile. Il quotidiano The Independent ha rivelato infatti che la moglie del premier ha beneficiato dello status fiscale di “non dom”, ovvero “non domiciliata”. Ciò avrebbe permesso alla signora Murty di essere esonerata dal pagamento di imposte sui redditi percepiti all’estero, risparmiando parecchi milioni di sterline all’anno.
Si tratta di una pratica legale, ma che ha suscitato clamore nel Regno Unito, tenuto conto anche del contesto di crisi e di forte inflazione che erode il potere d’acquisto della popolazione. Il “non dom” è una norma che affonda le radici nella struttura del Commonwealth e che consente di beneficiare dei vantaggi fiscali per un massimo di 15 anni.
Uno status che permette di risparmiare milioni di sterline di tasse
Per ottenere lo status, occorre pagare tra 30 e 60mila sterline al Tesoro. Tanti soldi per una persona comune; una mancia per i coniugi Sunak. Non a caso, secondo uno studio della London School of Economics e dell’università di Warwick, due terzi di coloro che guadagnano più di 5 milioni di sterline all’anno nel Regno Unito hanno sfruttato la norma dal 1997 ad oggi. Sarà interessante capire, alla luce di tutto ciò, con che faccia Sunak spiegherà agli inglesi che dovranno accettare eventuali manovre finanziarie “lacrime e sangue” per mettere a posto i conti pubblici.