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Sport e integrazione per ragazzi in difficoltà

È stato presentato ieri, presso il centro congressi Enel di Milano, il progetto “Forgood. Sport è benessere”, ideato dall’associazione Sport Senza Frontiere. L’iniziativa vede la ...

È stato presentato ieri, presso il centro congressi Enel di Milano, il progetto “Forgood. Sport è benessere”, ideato dall’associazione Sport Senza Frontiere. L’iniziativa vede la partecipazione di Enel Cuore e Fondazione con il Sud , nonché il sostegno di Fondazione Cariplo e Fondazione Charlemagne, con il patrocinio del CONI e in collaborazione con la Fondazione Boca Socials – Ac Boca Juniors. L’obiettivo è favorire il benessere attraverso lo sport, nei bambini e adolescenti in condizioni di disagio socio-economico.

 

sport senza frontiere

 

È noto infatti come la pratica sportiva rappresenti non soltanto un fattore importante di prevenzione e tutela della salute (soprattutto in quei contesti nei quali le condizioni finanziarie incidono anche sull’alimentazione), ma possa costituire un importante ed efficace strumento di integrazione e inclusione sociale. Forgood, progetto biennale, offrirà ai ragazzi che vi parteciperanno un percorso di educazione alla salute, integrato da screening e monitoraggi sanitari, assieme ad un servizio di consulenza rivolto alle famiglie. I giovani potranno così frequentare corsi sportivi gratuiti presso le associazioni aderenti alla “rete solidale” di Sport Senza Frontiere.

 

A monitorare le attività ci sarà un team di educatori, che verificherà i progressi in termini di coordinazione motoria, socialità, rispetto delle regole, integrazione col gruppo. Lo screening sanitario, inoltre, accerterà le iniziali condizioni fisiche dei bambini che saranno costantemente analizzate nel tempo, grazie ad una rete di poliambulatori locali ai quali verranno fornite specifiche attrezzature sanitarie. L’equipe sarà quindi completata da psicologi, mediatori culturali, autisti (per accompagnare i bambini ai centri sportiti e alle visite mediche) e dottori volontari.

 

Le città coinvolte saranno Roma, Milano, Napoli e Buenos Aires, che offriranno la possibilità di partecipare all’iniziativa a circa 700 tra bambini e adolescenti, provenienti da quartieri particolarmente disagiati. «Lo sport – ha spiegato Alessandro Tappa, presidente di Sport Senza Frontiere – ha lo straordinario potere di incidere profondamente sulle persone e quindi di influire sul cambiamento di tutta la società. Per questa ragione pensiamo che permettere a tutti di praticarlo, anche ai bambini più svantaggiati, elevi lo sport anche a veicolo di educazione, inclusione e benessere di tutta la comunità».