Stop all’aeroporto di Nantes: attivisti in festa, ma…
La Francia di Macron abbandona il piano per il nuovo aeroporto di Notre-Dame-des-Landes. Vittoria della società civile dopo 50 anni di battaglia.
La Francia del presidente Emmanuel Macron alla fine abbandona il piano da 580 milioni di euro per il nuovo aeroporto di Notre-Dame-des-Landes e opta per ampliare l’impianto già esistente a Nantes. Una vittoria della società civile dopo una battaglia durata 50 anni.
La decisione del governo francese di destinare i 1650 ettari del sito ad uso agricolo chiude una vicenda che pareva infinita, e di cui avevamo accennato anche su Valori di carta nel lontano 2015: niente più secondo aeroporto nella parte occidentale del Paese, quindi, e piena esultanza per gli irriducibili “zaadisti” (da ZAD, Zone à Defendre), gli abitanti e attivisti che hanno protestato e occupato l’area destinata fino a ieri alla nuova costruzione.
Proprio sui reduci di questa contesa, gli ultimi 300 che occupano quei luoghi in una sorta di “campo di resistenza” fatto con tende, roulotte, baracche di legno o fattorie vuote occupate, il primo ministro Édouard Philippe ha però dichiarato che avranno tempo fino alla primavera per andarsene.
Si vedrà ora cosa accadrà, considerando che gli zaadisti hanno già superato diversi scontri duri con le forze dell’ordine e che il campo nel tempo si è trasformato, inglobando attività diverse: una boulangerie che produce pane dal grano coltivato nella ZAD, una fabbrica di birra, una stazione radio pirata, un giornale online, un mercato ortofrutticolo settimanale e diverse mandrie di mucche, capre e pecore il cui latte e la cui carne sono prodotti secondo logiche di sostenibilità e venduti a prezzi accessibili.
Un progetto articolato di sviluppo dell’economia locale all’insegna delle idee di filiera corta e condivisione, insomma, al quale in molti non rinunceranno facilmente.