Usa, la parziale sconfitta sull’evasione fiscale
Il Tesoro di Washington ha confermato di essere riuscito a siglare accordi ad hoc solamente con sette Paesi, contro i tredici previsti per la fine ...
Il dipartimento del Tesoro americano ha annunciato ieri di non essere riuscito a centrare l’obiettivo di siglare, entro la fine del 2012, accordi anti-evasione con tredici Paesi. Si tratta di intese necessarie per facilitare lo sfruttamento della legge sugli obblighi fiscali relativi ai conti correnti esteri (FACTA), che impone agli istituti finanziari stranieri di trasmettere all’Internal Revenue Service i dati relativi ai titolari dei rapporti bancari, nonché alle movimentazioni di capitali.
Solamente sette Paesi – Danimarca, Spagna, Gran Bretagna, Irlanda, Messico, Norvegia e Svizzera – hanno firmato accordi ad hoc sul tema. Mentre la speranza del governo di Washington era di riuscire a convincere anche Germania, Canada, Finlandia, Francia, Italia, e tre territori autonomi britannici: Guernsey, Jersey e l’Isola di Man. In ogni caso, ha sottolineato il Tesoro Usa in un comunicato, «stiamo discutendo con oltre cinquanta giurisdizioni: dobbiamo attenderci che altre intese vengano siglate nel prossimo futuro».