Clean Power Plan, la reazione di Obama
Si è trattato di una decisione «non abituale». Con queste parole il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha commentato la decisione della Corte Suprema degli ...
Si è trattato di una decisione «non abituale». Con queste parole il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha commentato la decisione della Corte Suprema degli Stati Uniti, che martedì ha sospeso il Clean Power Plan, ovvero il piano di riduzione delle emissioni inquinanti da parte delle centrale elettriche americane. Il leader statunitense ha quindi attaccato: «Ho sentito qualcuno dire che la Corte ha smontato il provvedimento di legge. Questo non è vero: i giudici hanno detto che occorre aspettare per verificarne la legalità. E noi siamo estremamente fiduciosi da questo punto di vista».
Il più alto organismo giuridico degli Usa era stato adito da 27 Stati americani, in larga parte governati dai repubblicani: «La Corte ha fatto qualcosa di non abituale – ha accusato Obama – prendendo la decisione con una rapidità sorprendente, e a maggioranza di cinque giudici contro quattro. Ci sono alcune persone che premono costantemente affinché si resti bloccati nella produzione basata sulle vecchie fonti inquinanti e su una strategia di crescita che si poggia sulle emissioni di CO2».
Il piano governativo prevedeva un calo delle emissioni pari al 32% da parte delle centrali elettriche del Paese, da raggiungere entro il 2030, rispetto ai livelli registrati nel 2005.