Rompere il ciclo di vita dello status quo? Si può!

Ecco come funziona il ciclo vitale dello status quo:

All’inizio ci sono 30 anni di deregolamentazione che portano la finanza al posto di comando. E’ la finanza che decide i propri scopi e le proprie regole. La politica abdica. Del resto, è comune sentire che l’auto-regolamentazione non può che fare bene alla società, perché la finanza è naturalmente al servizio della società. [Qui l’infografica]
Poi succede che ci si accorge che la finanza si prende i profitti mentre le perdite vengono socializzate, caricate sulle spalle della collettività. Il sistema finanziario auto-regolato negli ultimi 30 anni si dimostra instabile. E arriva la crisi del 2008 e la grande recessione. [Qui l’infografica]
La reazione politica? «Mai più!». Finalmente l’occasione per tornare a regolamentare un settore per troppo tempo abbandonato a se stesso. Promesse solenni di cambiamento si susseguono in tutte le capitali. [Qui l’infografica]
Quindi le cose cambiano? Si prendono provvedimenti per cambiare radicalmente il settore finanziario? No. Cinque anni dopo l’inizio della crisi siamo ancora a rischio, un nuovo collasso finanziario potrebbe arrivare da un momento all’altro. Con conseguente intervento delle finanze pubbliche per salvare i too big to fail. [Qui l’infografica]
E via. Da capo.
Siamo costretti ad accettare questo stato di cose? Non possiamo fare nulla per uscire da questo circolo vizioso?
Finance Watch pensa che sia possibile scegliere tra una strada che ci porterà alla prossima crisi e quella di un cambiamento che passi da un nuovo approccio alla finanza, al suo scopo e al suo funzionamento. Per questo si può aderire alla campagna per una nuova finanza, secondo lo slogan per cui se la finanza regola il mondo, noi possiamo cambiare le regole.
Tutte le informazioni sulla campagna e su come aderire si trovano nel sito di Finance Watch.