Le banche USA sono ancora "too big" e non sono pronte a fallire
Come abbiamo imparato nella crisi finanziaria del 2007-2008, le banche statunitensi sono too big to fail, troppo grandi perché possano essere lasciate fallire e quindi, ...
Come abbiamo imparato nella crisi finanziaria del 2007-2008, le banche statunitensi sono too big to fail, troppo grandi perché possano essere lasciate fallire e quindi, in momenti di difficoltà e crisi, è lo Stato che deve intervenire per salvarle.
Nel 2010, però, è stato approvato il Dodd-Frank Act, una riforma finanziaria concepita per allontanare quanto più possibile il rischio di nuove crisi, nuovi crack e di nuovo necessità di intervento pubblico. Questa legge prevede, per esempio, che le grandi banche che operano negli Stati Uniti debbano preparare dei living will, dei piani che descrivono in anticipo le strategie e i meccanismi di risoluzione di eventuali stati di crisi e le modalità di fallimento in caso di nuova insolvenza, escludendo la possibilità ricorrere a forme di salvataggio.
I piani che le undici principali banche hanno presentato alla Federal Reserve e alla Federal Deposit Insurance Corporation (Fdic) per il 2013 sono stati giudicati insufficienti e inadeguati e respinti dalla Fed.
Quindi, non solo non è diminuito il rischio di nuove crisi e nuovi fallimenti, ma le grandi banche continuano a pensare di poter ricorrere all’intervento pubblico per rimediare ai propri comportamenti irresponsabili.