Fukushima, «nessun morto» per la leader del partito al potere
Secondo Sanae Takaichi, leader del partito liberal-democratico, non ci sarebbero morti accertati dovuti all'incidente nucleare. Una dichiarazione incredibile, che sta suscitando aspre polemiche in Giappone.
«Non ci sono stati morti dovute all’incidente nucleare di Fukushima». La clamorosa dichiarazione – che cozza apertamente con le stime ufficiali, che parlano invece di oltre mille morti dovuti alla catastrofe dell’11 marzo 2011 – è stata pronunciata due giorni fa da Sanae Takaichi, leader del Partito liberal-democratico giapponese. Lo stesso del primo ministro Shinzo Abe.
La deputata, nota per le sue posizioni apertamente a favore del nucleare, ha suscitato un vespaio di polemiche nel Paese asiatico, aggiungendo tra l’altro la richiesta al governo di riavviare immediatamente tutti i reattori «visto il loro alto livello di sicurezza». Una posizione che ha scatenato l’ira degli ambientalisti, dell’opposizione ma anche di numerose personalità interne allo stesso schieramento di centro-destra.
Da parte sua, la prefettura di Fukushima ha chiesto che «il governo e il partito al potere tengano conto della realtà». L’incidente – ha aggiunto – «ha provocato 1.415 morti e 150 mila rifugiati».