Dalla CO2 rischi per la catena alimentare marina
Secondo uno studio della University of South California, i cianobatteri, organismi fondamentali per la vita negli oceani, potrebbero risultare colpiti dai cambiamenti climatici.
Il cambiamento climatico potrebbe alterare in modo drammatico la catena alimentare degli oceani, dal momento che potrebbe colpire alcuni batteri che costituiscono la base della vita nel mare. A rivelarlo è un nuovo studio, curato dalla USC (University of South California) e che in particolare ha concentrato la propria attenzione sui cianobatteri: batteri che ottengono energia grazia alla fotosintesi, produttori di ossigeno, chiamati anche alghe azzurre o blu-verdi.
Si tratta di organismi che riescono a vivere in condizione estreme, e che sono stati rintracciati anche in fossili risalenti a più di 3 miliardi di anni fa. Il loro ruolo è fondamentale dal punto di vista dell’ecosistema, dal momento che essi sono in grado di fissare l’azoto atmosferico (cioè trasformarlo in composti) e renderlo quindi disponibile per tutti gli organismi del pianeta. «Senza si loro – spiega lo studio americano – la vita negli oceani potrebbe non continuare a lungo». «La CO2 può potenzialmente modificare la biodiversità in questi organismi-chiave», ha dichiarato David Hutchins, professore di Biologia marina alla USC.
Lo studio contraddice altri rapporti che, in passato, avevano indicato i cianobatteri come organismi che potrebbero uscire “vittoriosi” dal cambiamento climatico. Ciò perché l’analisi della USC non si è concentrata solamente su una tipologia di tali organismi, ma ha verificato le conseguenze per due marco-gruppi di “fissatori di azoto”.