Fukushima, anche l’AIEA conferma i timori per l’acqua radioattiva
Il direttore generale dell'Agenzia internazionale per l'Energia atomica ha anche spiegato che occorre avviare al più presto un piano di decontaminazione per la regione.
Le condizioni dei reattori della centrale giapponese di Fukushima sono stabili, ma la contaminazione delle acque costituisce un’enorme sfida. A confermare le preoccupazioni crescenti per la situazione dei liquidi contaminati attorno alla centrale nucleare è stato ieri il direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’Energia atomica (AIEA), Yukiya Amano.
Nel corso di una visita a Bratislava, il dirigente ha manifestato la propria inquietudine a pochi giorni da una nuova fuga di acqua altamente radioattiva, che si è prodotta nel sito nipponico in seguito alle forti piogge che hanno colpito la regione. La quantità di liquido contaminato, inoltre, non cessa di aumentare, sia nei serbatoi di stoccaggio che nel sottosuolo.
Ma, ha aggiunto Amano, oltre a questo occorre anche rispondere al più presto alla questione della decontaminazione del territorio vicino al luogo del disastro, affinché le decine di migliaia di persone evacuate possano tornare nelle proprie case. In questo senso un gruppo di esperti dell’AIEA ha avviato l’altro ieri una missione di una settimana, il cui obiettivo è proprio avviare un piano per la protezione della regione e dei 160 mila abitanti colpiti dalla catastrofe.