Api, negli Usa perso in un anno il 42% delle colonie
A riferirlo è un rapporto governativo, anche se gli Stati Uniti non hanno identificato una spiegazione “ufficiale” al fenomeno.
Gli apicoltori americani hanno perso il 42% delle loro colonie in un solo anno: tra aprile del 2014 e lo stesso mese del 2015. Si tratta della seconda perdita più grande di sempre, spiega un rapporto preliminare redatto in collaborazione tra l’organismo Bee Informed Parnership e il ministero dell’Agricoltura. Soprattutto, i dati rilanciano le preoccupazioni sulla sorte delle api negli Stati Uniti, il cui ruolo è fondamentale anche per numerosi raccolti , come quelli di mandorle e di mele.
«Perdite di colonie così importanti, avvenute nel corso dell’estate e anche negli altri mesi, sono inquietanti», ha spiegato all’agenzia AFP Jeff Pettis, entomologo che lavora a progetti di ricerca per conto del governo. «I ricercatori devono trovare misure adatte a rispondere in modo migliore agli eventi che originano le perdite, in tutte le stagioni dell’anno», ha aggiunto. Sulla mortalità delle api sono infatti state avanzate numerose ipotesi – dai parassiti alle malattie, dai pesticidi ad altri agenti inquinanti – ma nessuna è stata adottata in modo «ufficiale» dal governo.
Nell’Unione europea, invece, le decisioni sono state maggiormente «mirate»: di fronte ad ampie perdite di colonie registrate negli ultimi anni, si è deciso di vietare tre grandi classi di pesticidi neonicotinoidi, accusati di essere i principali agenti che causano la morte delle api.
Foto: Wikimedia Commons, autore Brucyn, (CC BY-SA 4.0)