Archegos, arrestato il fondatore del fondo che fece tremare Wall Street

La vicenda del fondo Archegos, che un anno fa fece tremare i mercati, è stata ricostruita dagli inquirenti americani

Bill Hwang, fondatore di Archegos © Fuller Studio/YouTube

Racket, frode sui titoli, truffa telematica e manipolazione dei mercati. Con queste accuse, a cui se ne aggiungono altre di carattere civile da parte della Sec, l’organo di controllo sulla Borsa americana, è stato arrestato mercoledì 27 aprile Bill Hwang, fondatore della società di investimento Archegos Capital Management. Protagonista, un anno fa, di una delle più spettacolari debacle della storia di Wall Street.

Era il 29 marzo 2021 quando un vento di tempesta si è abbattuto sui mercati finanziari. In particolare il settore bancario ha risentito della notizia di potenziali, ingenti perdite per la svizzera Credit Suisse e la giapponese Nomura.

Ciò a causa di un solo fondo d’investimento speculativo americano, Archegos appunto. Il cui nome era semi-sconosciuto fino a pochi giorni prima. Archegos era infatti un “family office”, ovvero una società di gestione di patrimoni di famiglie ricche. Un fondo relativamente piccolo: dieci miliardi di dollari di asset gestiti. Una cifra enorme, ma nulla a confronto dei colossi del settore come BlackRock, Vanguard o State Street.

Così Archegos ha fatto tremare Wall Street

Come ha fatto un fondo che gestisce 10 miliardi di dollari di asset a far tremare Wall Street? Puntando su prodotti finanziari derivati e utilizzando uno strumento speculativo chiamato “leva”. Grazie al quale è possibile “scommettere” sul mercato molto di più di ciò che si ha realmente in cassa (facendosi prestare il denaro necessario per farlo). Alcune banche hanno creduto in Bill Hwang, gli hanno concesso i soldi necessari per effettuare operazioni finanziarie per 40 miliardi di dollari (quattro volte la disponibilità di Archegos) e, alla fine, sono rimaste col cerino in mano.

Ora, un anno dopo, gli inquirenti federali degli Stati Uniti offrono un quadro più chiaro di quanto accaduto nelle 59 pagine dell’accusa. E restituiscono il ritratto di un uomo «la cui arroganza e avidità», sostengono, «hanno alimentato un piano sfacciato per ingannare le principali banche e manipolare i mercati».

Il capitale di Archegos è aumentato dagli 1,5 miliardi di dollari del marzo 2020 ai 35 miliardi dell’anno successivo. E questo ha convinto alcune grandi banche, come Morgan Stanley e la stessa Credit Suisse, a prestare denaro al fondo, permettendo gli di aumentare le posizioni fino a 160 miliardi di dollari. Con investimenti in società quotate negli Stati Uniti come ViacomCBS o Shopify.

L’uso dei derivati

Ma Archegos non ha comprato direttamente le azioni delle società su cui voleva investire. Ha preferito, appunto, puntare sui derivati. Così le banche compravano le azioni. E il fondo speculativo vedeva cambiare il valore dei suoi derivati in funzione dell’andamento di quei titoli (ovvero il “sottostante” al quale i derivati stessi erano legati). Tradotto: le azioni crescevano di valore (per via degli acquisti da parte delle banche) e i derivati facevano altrettanto (perché ad esse legati). Qualora però i titoli fossero scesi di valore Archegos avrebbe dovuto coprire le perdite. Cosa parecchio complicata, visto che il totale scommesso era nettamente superiore rispetto a quello realmente disponibile.

I prodotti finanziari derivati “Esg” pongono una serie di interrogativi
I prodotti finanziari derivati sono sottoposti ad una regolamentazione e un monitoraggio troppo poco stringenti © grapestock/iStockPhoto

Si tratta di una vicenda che, ancora una volta, ha messo in luce come i prodotti derivati siano poco regolamentati (e monitorati). Per questo le operazioni di Archegos sono passate sotto al naso degli organismi di controllo. Il crollo delle azioni di ViacomCBS, però, aveva scoperchiato un anno fa la manovra.

Hwang rischia fino a 380 anni di reclusione

Le banche, impaurite, avevano chiesto a Archegos assicurazioni sulla capacità di rimborsare le perdite. Così si scoprì che il fondo aveva scommesso più di ciò che avrebbe potuto, sfruttando la “leva”. Compresi. rischi, gli istituti di credito hanno quindi chiesto in fretta e furia al fondo di coprire le potenziali perdite integrando il prezzo iniziale del derivato (quelli che si chiamano margin calls).

Archegos, però, non aveva più denaro a disposizione. Così, ha cominciato a vendere. In grandi quantità. Un’operazione improvvisa, che ha avuto conseguenze. Perché altri investitori si sono spaventati e hanno cominciato a fare altrettanto. Una dinamica probabilmente “rilevata” anche dagli algoritmi utilizzati da numerose società per operare al posto dei trader. L’effetto-domino è stato così inevitabile.

Bill Hwang e l’ex direttore finanziario di Archegos Patrick Halligan, anch’egli sotto accusa, si sono dichiarati innocenti. Se condannato per tutte le accuse, Hwang rischia fino a 380 anni di prigione.