Bangladesh, cosa ci si può aspettare con Mohammed Yunus al governo
Yunus, considerato il padre del microcredito, guiderà un governo provvisorio con attenzione ai più deboli ma restando nel solco capitalista
Mohammed Yunus è considerato uno dei fondatori del microcredito moderno. In realtà, negli anni Settanta del secolo scorso, il microcredito si è sviluppato più o meno contemporaneamente in diverse parti del mondo, ma nell’immaginario collettivo è lui l’inventore del microcredito e per questo, nel 2006, ha ricevuto il Nobel per la Pace.
Il fondatore del microcredito moderno non ha mai nascosto le aspirazioni politiche
Ho avuto la fortuna di conoscere Yunus oltre venti anni fa, quando ricevette un premio dalla regione Toscana e passò quindi una domenica con noi. L’ho in seguito incontrato più volte per Banca Etica, in Bangladesh e seguendo il suo lavoro negli Yunus business Center di Firenze e Betlemme.
La notizia di Yunus primo ministro di un governo provvisorio nel suo Paese arriva improvvisa, ma non è un improvvisazione. Yunus non ha mai nascosto le sue aspirazioni politiche, ma la precedente premier ha decisamente ostacolato chiunque potesse rappresentare una minaccia al suo potere.
In fin dei conti quello che sta accadendo potrebbe essere la possibilità per il Bangladesh di lasciarsi alle spalle i pesanti strascichi della guerra di indipendenza, con il seguito di omicidi politici e privilegi che sono una delle cause dei disordini di questi giorni.
Yunus è attento alle fasce deboli, anche se non mette in discussione il modello capitalista
Yunus rappresenta una delle persone più note all’estero ed ha un notevole credito interno. Ha una visione politica attenta alle fasce deboli, ma assolutamente allineata all’economia capitalistica. Nella sua idea di social business non vi è molto spazio ad esempio per l’idea cooperativa o per la regolazione del mercato a favore di misure progressiste.
Inoltre, pur essendo in ottima forma ha comunque 84 anni, quindi potrebbe sfruttare questa opportunità senza obiettivi di lungo termine (ma forse maggiori dei tre mesi ipotizzati) per pacificare il Paese e rinnovarne il processo democratico.
In Bangladesh non c’è solo la Grameen Bank ma anche la più grande organizzazione non governativa del mondo: la BRAC (Bangladesh Rural Advancement Committee) . È un Paese che sta compiendo uno sforzo enorme sul fronte dei diritti dei lavoratori, nonostante la contraddizione di essere uno dei poli mondiali dell’insostenibile fast fashion occidentale. Chissà che le idee del pioniere del microcredito non possono aiutare a intraprendere un vero cambiamento sostenibile.