Non ci sarà musica su un Pianeta morto

Da Billie Eilish a Lana del Rey ai Massive Attack. I musicisti lottano per il clima. In Italia Brusco pubblica Isola di plastica

Luca Gariboldi e Claudia Vago
Billie Eilish è tra i cantanti impegnati a sensibilizzare i propri fan sulla necessità di agire per salvare il clima © crommelincklars/Wikimedia Commons
Luca Gariboldi e Claudia Vago
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Mentre la crisi climatica si aggrava ogni anno e le conseguenze dei cambiamenti climatici si fanno sempre più evidenti e devastanti, sono molti in tutto il mondo i cantanti che scendono in campo e utilizzano la musica per sensibilizzare il proprio pubblico.

Da Billie Eilish a Lana Del Rey ai Massive Attack, la musica si mobilita per il clima

Billie Eilish, giovane stella della musica pop mondiale, ha espresso più volte nel corso di interviste la propria preoccupazione, ai limiti del terrore, dei cambiamenti climatici. Pubblicando il video della sua all the good girls go to hell il 4 settembre 2019, Billie Eilish ha lanciato un messaggio chiaro ai propri fan:

In questo momento milioni di persone in tutto il mondo stanno pregando i leader di ascoltarli. La Terra si sta scaldando a una velocità mai vista prima, i ghiacci al polo si sciolgono, gli oceani si innalzano, la fauna è avvelenata e le foreste bruciano. Il 23 settembre le Nazioni Unite ospiteranno il Climate Action Summit per discutere di come affrontare questi problemi. Il tempo stringe.

Con un invito finale a partecipare alle manifestazioni per il clima previste in tutto il mondo il 20 e i 27 settembre di quell’anno. Nella canzone si fa riferimento agli incendi in California: «Hills burn in California / my turn to ignore ya / don’t say I didn’t warn ya».

Di incendi in California parla anche The Greatest, brano che compare nell’album Norman Fucking Rockwell! pubblicato da Lana Del Rey nel 2019 e che la rivista musicale Pitchfork ha inserito al secondo posto nelle cento migliori canzoni di quell’anno. Con questo commento: «Nell’ultima canzone di Lana Del Rey un’intera generazione è in fiamme. Il mondo è sempre più caldo. Non è rimasto molto tempo. Le canzoni di Lana sono sempre sembrate come delle lettere inviate da una spiaggia mentre si osserva la fine del mondo; la differenza è che ora stiamo osservando la fine insieme a lei».

Nella primavera del 2020 i Massive Attack hanno pubblicato Eutopia, un EP contenente tre brani centrati su altrettanti temi politici e sociali sui quali il gruppo di Bristol intende sollevare attenzione: paradisi fiscali, reddito di base universale e, appunto, crisi climatica. E non solo: in collaborazione con il Tyndall Centre for Climate Change Research il gruppo inglese ha lavorato a una ricerca per valutare l’impatto in termini di emissioni dei tour musicali, cercando di proporre alternative più sostenibili e immediatamente praticabili. Ne è uscito anche un cortometraggio.

Anche in Italia i musicisti mostrano sensibilità

La lista dei musicisti attenti alle tematiche ambientali si fa sempre più lunga e passa da nomi storicamente impegnati in battaglie politiche e sociali, come Neil Young e Paul McCartney, a Björk e Brian Eno e ancora Childish Gambino, The 1975 e molti altri.

Ma anche in Italia il tema dei cambiamenti climatici e della crisi ambientale inizia a farsi spazio nelle parole delle canzoni. Un esempio è Isola di plastica, scritta e interpretata dal cantante romano Brusco.

Brusco – Isola di plastica

Abbiamo parlato con Brusco per approfondire le ragioni del suo impegno.

Come mai hai deciso di scrivere una canzone che parla anche del problema dell’inquinamento e, di conseguenza, dei cambiamenti climatici?

Nelle mie canzoni ho parlato spesso di ambiente, natura, animali, perché sono cose che mi stanno molto a cuore. In Isola di plastica, però, ho cercato di collegare l’amore che proviamo per la persona a cui siamo legati sentimentalmente con quello per il Pianeta, al quale siamo altrettanto legati. Non possiamo pensare che le nostre azioni non abbiano ripercussioni sulla vita di tutti.

Pensi che sia necessario ora, da parte di tutti (artisti compresi) fare una scelta di campo netta su questi temi?

Penso che ognuno debba agire secondo la propria coscienza e i propri valori. Io non penso di dover convincere nessuno, tantomeno altri artisti. Però penso che chi, come me, ama il nostro Pianeta e condivide la preoccupazione per le sue sorti, deve esporsi in prima persona per sensibilizzare le persone che lo seguono. La crisi ambientale ci riguarda da vicino e riguarda tutti.

Hai azioni concrete da poter suggerire a chi ci legge e a chi ti ascolta?

Innanzitutto le cose più elementari: cercate di sporcare il meno possibile! Non lasciate in giro rifiuti. E, ancora più importante, mettete pressione su chi ci governa e su chi prende le decisioni. Ci sono tante iniziative in questo senso. La prima che mi viene in mente è StopGlobalWarming.eu, ma sono tante le associazioni e le campagne. Il mio consiglio è di partecipare!