Il sistema Buy Now Pay Later favorisce le banche e colpisce i consumatori. Soprattutto i giovani
Una ricerca sul meccanismo di pagamento rateale Buy Now Pay Later mostra, ancora una volta, quanto sia importante l’educazione finanziaria
Il modello di vita americano, quello per cui ci si indebita per ogni acquisto utilizzando metodologie di pagamento a credito, ha attraversato l’oceano. È esploso oramai ovunque in Europa. E sta cominciando a fare i primi danni, soprattutto nelle fasce più deboli della popolazione.
L’allarme è stato lanciato a inizio anno nel Regno Unito dall’organizzazione per l’educazione finanziaria Centre for Financial Capability. L’istituto ha spiegato come, solo nell’ultimo semestre del 2023, un quarto degli utilizzatori del sistema Buy Now Pay Later (BNPL) non sia riuscito a ripagare i crediti. Di questi, la maggior parte sono giovani under 35.
Cos’è il sistema Buy Now Pay Later
Il sistema Buy Now Pay Later è in voga dall’inizio del millennio. E si trova soprattutto sulle piattaforme di commercio online, dalle più note a livello globale ai siti delle aziende più piccole che vendono vestiti, attrezzatura e prodotti vari. In pratica, quando stai per fare un acquisto, spesso appare la possibilità che una banca o una fintech, una compagnia di intermediazione finanziaria, anticipi il pagamento interno e te lo richieda frazionato a rate. Devi comprare una caffettiera a 20 euro? L’intermediario te li anticipa e ti chiede 5 euro al mese per i prossimi quattro mesi.
A volte c’è un leggero sovraccarico, ma molto raramente. Quasi sempre l’intermediario propone l’affare senza interessi e senza alcun aumento di prezzo. Tanto, guadagna in commissioni dalla piattaforma di e-commerce. Ma i soldi entro quattro mesi vanno restituiti, se no bisogna pagare delle multe. E qui cominciano i dolori.
Le incertezze che spingono a scegliere i pagamenti rateali
Nel solo 2023, gli utilizzatori di Buy Now Pay Later che hanno dovuto pagare multe per non essere riusciti a ripagare in tempo i prestatori sono stati il 34% dei giovani dai 18 ai 35 anni. «Con l’aumento del costo della vita nel Regno Unito, è chiaro come sempre più persone si affidino a questi tipi di pagamento, senza comprenderne fino in fondo i rischi. E a esserne più colpiti sono i giovani», ha detto Jane Goodland, del Centre for Financial Capability.
Secondo il sondaggio che accompagna la ricerca dell’organizzazione britannica, la maggior parte delle persone ha cominciato a usare il sistema BNPL per colpa dell’aumento del costo della vita e dell’inflazione. Non a caso, in tutta Europa i metodi di pagamento Buy Now Pay Later sono esplosi a partire dal 2021, non appena siamo usciti dalla pandemia e ci siamo trovati a vivere in un mondo che offriva sempre meno certezze.
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I mancati controlli e chi ci guadagna
«Per il terzo anno di seguito registriamo una crescita nell’utilizzo dei BNPL nonostante i rischi che presentano. Il governo ha promesso di intervenire, ma stiamo ancora aspettando», ha aggiunto poi Jane Goodland. Il problema è che, in molti Paesi, questo tipo di mercato è senza regolamenti. Le società che prestano non sono obbligate a fare verifiche patrimoniali sui clienti. E, se in alcuni Stati come Svezia e Australia il governo è intervenuto, nel Regno Unito ha annunciato più volte di voler legiferare in merito. Ma poi non ha fatto nulla.
Anche perché, dietro i Buy Now Pay Later, ci sono i fintech come Klarna, Clearpay, Laybuy e PayPal. E diverse grandi banche come NatWest, Virgin Money, HSBC e Monzo. E così, mentre loro guadagnano, a rimetterci è la povera gente. I giovani soprattutto, che si trovano impossibilitati a ripagare le multe. Ecco perché in casi come questi, ma non solo, l’educazione finanziaria diventa sempre più decisiva.