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Caccia alla balena: almeno 1.645 esemplari uccisi nel 2013

A rivelarlo è l'International Whaling Commission, che punta il dito in particolare contro Norvegia, Giappone e Groenlandia.

Solamente Norvegia, Giappone e Groenlandia hanno ucciso nel 2013 più di 1.200 balene. A rivelarlo è l’International Whaling Commission, in occasione di una riunione organizzata a Portoroz, in Slovenia. Nonostante i mammiferi marini siano protetti, almeno 1.645 esemplari sono stati uccisi lo scorso anno: ciò a causa del fatto che alcuni Paesi, come la nazione scandinava, non riconoscono il divieto di pesca. 

Quanto al Giappone, la situazione è “tecnicamente” più complessa, dal momento che il governo di Tokyo ha a più riprese dichiarato di considerare la propria caccia alla balena come una «pesca scientifica»: argomentazione per nulla convincente secondo gli ambientalisti. La stessa Corte di giustizia internazionale, d’altra parte, ha recentemente condannato il Paese asiatico proprio per aver aggirato le regole, a fini commerciali. Ma i rischi per le balene sono alti anche in Groenlandia, regione che applica “quote” per la pesca dei cetacei, a vantaggio delle popolazioni aborigene. 

Al quarto posto nella classifica dei Paesi cacciatori di balene c’è l’Islanda: anche il governo di Reykjavik è stato oggetto di critiche da parte dell’IWC: «Siamo molto delusi dall’isola nordica – ha dichiarato ieri un responsabile della Commissione, secondo quanto riferito dall’agenzia AFP – dal momento che si tratta di un Paese noto per le posizioni favorevoli alla protezione della natura».