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Case di comunitàThis land is your land

Tutto è iniziato nel 2008 quando un gruppo di residenti di Crosby Ravensworth, nella regione dei laghi inglesi, calcolò che sarebbero occorsi 23 alloggi a prezzi bassi per ...


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Da allora il CLT si è occupato di rilevare e gestire, allo stesso modo degli alloggi, anche un pub in crisi, raccogliendo 300mila sterline, utili per il rilancio di una gestione giovanile, attraverso l’emissione di azioni della comunità: un altro simbolo della fiducia nelle nuove generazioni. I CLT si stanno affermando in Belgio, Irlanda, Francia, Svizzera, come esempi in cui la comunità locale riprende il controllo degli investimenti che ne trasformano il futuro. Sono organizzazioni non-profit, radicate nella comunità, gestite da volontari, nate per la costruzione di alloggi, uffici o altre attività che soddisfano le esigenze della comunità. Hanno un effetto trasformativo sul tessuto delle loro aree locali, non solo sulle politiche abitative, ma anche sullo sviluppo economico locale. Sono esempi di rafforzamento e di resilienza della comunità di fronte alla crisi, di costruzione di una fiducia (trust, appunto) collettiva nel futuro che pone le garanzie necessarie per affrontare i problemi del presente. 

Tutti i CLT condividono alcune caratteristiche fondamentali. Sono istituiti dalla comunità per la comunità: gli alloggi possono essere costruiti e assegnati solo in modo da avvantaggiare gli interessi comuni e non quelli privati. I proventi degli alloggi e dei terreni venduti finiscono in un fondo asset-locked per essere reinvestiti nella comunità stessa. I CLT sono partecipati democraticamente dagli enti locali, dalle associazioni e dai futuri inquilini o proprietari degli alloggi. Si impegnano a mantenere gli alloggi a prezzi accessibili in modo permanente applicando l’enfiteusi, un diritto d’uso del suolo nato nell’Italia feudale: l’inquilino può avere la proprietà dell’immobile fino a 90 anni, mai del terreno su cui è costruito. Questa è una caratteristica fondamentale per un CLT che consente di mantenere le case o le attività produttive in modo permanente a prezzi accessibili. Ad esempio a Bruxelles il mutuo per l’acquisto dell’immobile viene fissato al 30% del reddito della famiglia, elemento variabile, ma che fissa l’impatto certo dei costi per la casa sul reddito. Ciò significa che la casa non sarà un bene reso conveniente solo per il primo acquirente. Il CECODHAS, l’organismo europeo che si occupa di housing, in una recente ricerca dimostra come molti Stati membri non avranno più le strutture per finanziare e realizzare politiche di alloggio pubblico: i CLT possono essere un agile strumento di contenimento del problema della casa e dell’impatto che ne deriva sui redditi bassi. I percorsi di accesso a questo tipo di alloggio gestito dal CLT devono costruire le garanzie e le responsabilità dei futuri abitanti, quindi niente liste di attesa, ma corsi di formazione, incontri con le associazioni del territorio e piano di risparmio, tutte pre-condizioni per fare l’abbinamento alloggio giusto per famiglia giusta, un percorso che è molto simile a quello seguito da una coppia per l’adozione di un figlio.