La centrale nucleare che aspetta di essere smantellata dal 1985
La centrale nucleare di Brennilis, in Francia, è chiusa da 36 anni. Lo smantellamento, se tutto va bene, finirà nel 2039
Era il 1985. La centrale nucleare di Brennilis, nel cuore dei monti d’Arrée – una delle due catene montuose della Bretagna – aveva appena smesso di produrre energia. Erano passati soltanto diciotto anni dall’entrata in servizio.
La centrale nucleare di Brennilis è stata operativa per soli 18 anni
Il sito atomico avrebbe dovuto rappresentare il fiore all’occhiello del settore nucleare transalpino. Una vetrina del savoir-faire francese. Si trattava infatti di un prototipo di reattore ad acqua pesante (HWGCR), raffreddato a biossido di carbonio. Una tecnologia che però non ha convinto, né sfondato nei mercati, e pertanto è stata abbandonata. Con essa, il reattore da 70 megawatt, soppiantato da quelli ad acqua pressurizzata (PWR).
All’epoca, i dirigenti incaricati della gestione della centrale e del decommissioning avevano assicurato il ripristino del sito allo stato naturale in 20 anni (ad un prezzo equivalente agli attuali 42 milioni di euro). Ne sono passati 36, di anni, e tutto è ancora lì. Intatto. A cambiare è però il costo dello smantellamento, che ora è valutato in 850 milioni di euro (ma poi chissà quanti ce ne vorranno in realtà).
Se tutto va bene, il sito verrà smantellato 54 anni dopo la chiusura
Lunedì 15 novembre è stata aperta la consultazione pubblica per la fase finale del lavoro: durerà un mese e mezzo, con l’obiettivo di informare i cittadini e raccogliere suggerimenti e contro-proposte. Il colosso francese dell’energia EDF prevede di inviare dei robot nella “zona rossa” della centrale nucleare per estrarre il materiale radioattivo. Che poi sarà inviato nel dipartimento dell’Aube, a est di Parigi. Un viaggetto di qualche centinaio di chilometri attraverso la Francia settentrionale.
Inizio previsto dei lavori per lo smantellamento: 2022. Fine prevista dei lavori: 2039. Cinquantaquattro anni dopo la chiusura del reattore. Salvo sorprese.
P.S.: en passant, la ministra dell’Energia e del Clima dell’Austria, Leonore Gewessler, ha dichiarato che il suo Paese è pronto a trascinare l’Europa in tribunale qualora il nucleare fosse annoverato tra le attività economiche sostenibili nell’ambito della tassonomia Ue. Ça va sans dire.
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