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Cile, a Santiago dichiarato lo stato di «emergenza ambientale»

Il livello di inquinamento da polveri sottili nella capitale sudamericana ha raggiunto livelli eccezionali, imponendo misure straordinarie all'amministrazione locale.

A Santiago del Cile è stato dichiarato questa mattina lo «stato di emergenza ambientale », per la prima volta dopo sedici anni, a causa dei livelli giganteschi di inquinamento atmosferico. La decisione assunta dalle autorità del Paese latino-americano comporterà probabilmente il blocco del 40% dei veicoli in circolazione nelle strade della capitale, nonché la sospensione delle attività di circa 3 mila imprese inquinanti, secondo quanto annunciato dal governatore della città, Claudio Orrego.  

Secondo quanto riferito dall’agenzia AFP, la procedura avviata è la più “forte” tra quelle previste dalla legislazione cilena, e viene adottata quando il livello di polveri sottili PM 2, 5 supera quota 500 parti per milione. L’ultima volta che si fece ricorso a tale stato d’emergenza fu nel 1999. Nelle scuole verranno vietate le ore di educazione fisica e alcune strade verranno chiuse al traffico privato: vi potranno circolare solamente i mezzi di trasporto pubblico. 

Santiago è una città di 6, 7 milioni di abitanti, circondata da colline: proprio la sua posizione geografica rende difficile il ricambio d’aria, soprattutto in determinate condizioni. Le piogge scarse e le temperature elevate per la stagione hanno ulteriormente complicato la situazione, rendendo indispensabile l’intervento degli amministratori locali.