Sul clima l’Europa tenta la strada dell’innovazione

L'Europa ha scelto i sette progetti a cui verranno assegnati i primi 1,1 miliardi di euro del Fondo per l'innovazione

© Fokusiert/iStockPhoto

Il Fondo europeo per l’innovazione, istituito nell’ambito del Green Deal e dotato di 10 miliardi di euro su dieci anni, ha deciso come attribuire i primi 1,1 miliardi. Sono sette i progetti che verranno finanziari e che coinvolgono una decina di nazioni europee. Ciò su un totale di circa 300 candidati.

Si tratta di idee che non appaiono rivoluzionarie ma che, secondo Bruxelles, potranno contribuire a ridurre le emissioni di gas ad effetto serra provenienti dal Vecchio Continente. Si va da programmi di sviluppo di idrogeno verde a sistemi di carbon capture, ovvero di recupero della CO2 prodotta. Ma i fondi saranno concessi anche a iniziative finalizzate a rendere meno impattanti alcuni settori industriali attualmente particolarmente nocivi per il clima e l’ambiente.

È il caso ad esempio delle acciaierie, dei cementifici o della chimica. L’azienda siderurgica SSAB, la compagnia mineraria LKAB e l’impresa di produzione elettrica Vattenfall, in Svezia, hanno ad esempio creato una società, la Hybrit, il cui obiettivo è rendere meno dannosa la produzione di acciaio. Si punta perciò ad utilizzare idrogeno verde per alimentare gli altiforni.

I progetti per l’innovazione in Italia

In Italia verranno invece sviluppate celle fotovoltaiche ad alto rendimento, mentre in Spagna verrà prodotto metanolo a partire da rifiuti non riciclabili. In Finlandia sarà avviato un altro progetto legato all’idrogeno verde. Mentre in Francia si recupererà la CO2 emessa dal colosso del cemento Equiom presso una delle sue fabbriche.

Come riferito da Re:Common, invece, il Fondo ha bocciato il sistema di cattura e stoccaggio di CO2 di Ravenna, presentato dall’Eni. Non solo per quanto riguarda il Fondo per l’innovazione ma anche per i 15 progetti finanziati dalla Banca europea per gli investimenti.

Frans Timmermans, vice-presidente della Commissione europea, ha sottolineato come l’innovazione sia «indispensabile per portare soluzioni di cui abbiamo bisogno nel corso di questo decennio, al fine di centrare l’obiettivo di contenere la crescita della temperatura media globale ad un massimo di 1,5 gradi centigradi, nel 2100, rispetto ai livelli pre-industriali».

I fondi saranno concessi nel corso del 2022. Una seconda call per nuovi progetti verrà lanciata alle fine del prossimo anno.


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