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Contribuisce a smascherare il falso in bilancio di Deutsche Bank e rifiuta il premio

Ha contribuito a smascherare un falso in bilancio commesso da Deutsche Bank, ma ha rifiutato il premio multimilionario che la SEC, la Securities and Exchange ...

Ha contribuito a smascherare un falso in bilancio commesso da Deutsche Bank, ma ha rifiutato il premio multimilionario che la SEC, la Securities and Exchange Commission, voleva assegnargli in segno di protesta contro l’incapacità dell’organismo di controllo di punire i dirigenti dell’istituto di credito.
Eric Ben-Artzi, un ex dipendente di Deutsche Bank, responsabile dei rischi, ha comunicato alla SEC il suo rifiuto del premio di 16,5 milioni di dollari – il terzo più grande di sempre nella storia del programma per informatori – per le informazioni fornite lo scorso anno che hanno permesso di multare Deutsche Bank per 55 milioni di dollari. La SEC scoprì che la banca travisò i suoi conti al culmine della crisi finanziaria valutando non correttamente una gigantesca posizione in derivati.
Secondo Ben-Artzi la multa dovrebbe essere pagata dai singoli dirigenti, non dagli azionisti, sostenendo inoltre che il sistema di “revolving door” tra il personale della SEC e della più importante banca tedesca abbia giocato un ruolo nella mancanza di punizione per i dirigenti.
«Siamo oltre la tipica storia di “porte girevoli”», ha scritto Ben-Artzi in un editoriale pubblicato sul Financial Times. «In questo caso, gli avvocati migliori della SEC avevano ricoperto incarichi di alto livello presso la banca, muovendosi dentro e fuori posizioni di vertice presso la SEC anche se le indagini sugli illeciti della Deutsche Bank erano in corso».
Sia la SEC che Deutsche Bank hanno rifiutato di commentare.
Questa disputa svela il meccanismo di funzionamento del programma per informatori, che è avvolto nel mistero. E’ la prima volta in cui un informatore ha rifiutato un premio da quando il programma è entrato in vigore nel 2011. Esso permette di pagare a coloro che hanno fornito informazioni utili a giungere a misure esecutive, tra il 10 e il 30 per cento delle ammende raccolte dall’agenzia. Il premio viene da una dotazione di bilancio del Congresso separata, non direttamente dal pagamento della multa.


 
Fonte: Financial Times
Foto: Björn Laczay from Moosburg, Germany (Flickr) [CC BY 2.0], via Wikimedia Commons