Così il carbone indonesiano dei Thohir elude le tasse con l’offshore

Centinaia di milioni di dollari trasferiti in paradisi fiscali da Adaro, gigante carbonifero asiatico finanziato da Hsbc e controllato dal fratello dell’ex presidente Inter

Nicola Borzi
Nicola Borzi
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Adaro Energy, una grande compagnia estrattiva indonesiana finanziata dalla banca britannica Hsbc, ha trasferito enormi quantità di utili realizzati dal carbone prodotto in Indonesia alla sua rete offshore, secondo una nuova indagine di Global Witness pubblicata oggi.

L’inchiesta solleva la domanda se la rete di società offshore di Adaro Energy sia in regola con il sistema fiscale dell’Indonesia. Il rapporto di Global Witness, “Tempo di tasse per Adaro”, rivela che dal 2009 al 2017 gli accordi di Adaro con una sua controllata di Singapore, la Coaltrade Services International, avrebbero consentito alla società quotata a Jakarta di pagare 125 milioni di dollari di tasse in meno di quanto avrebbe dovuto fare in Indonesia.

Grazie al trasferimento degli utili nei paradisi fiscali, Adaro ha sottratto somme all’Erario del Paese in via di sviluppo, secondo l’organizzazione non governativa che indaga sul sistema economico e finanziario per mettere a nudo quelle reti economiche che sono alla base di conflitti, corruzione e distruzione ambientale, chiedendo ai legislatori di intervenire per modificarle.

Il meccanismo del “dividend washing”

I bilanci dimostrano che il valore totale delle commissioni commerciali che Coaltrade ha ricevuto da Adaro a Singapore, la città-Stato asiatica a bassa tassazione, è aumentato da una media annuale di 4 milioni di dollari prima del 2009 a 55 milioni nel periodo tra il 2009 e il 2017.

Oltre il 70% del carbone venduto da Coaltrade proveniva dalle filiali di Adaro in Indonesia. I maggiori pagamenti hanno incrementato gli utili della controllata della società indonesiana a Singapore, dove sono stati tassati con un’aliquota media annua del 10%.

Il profitto derivante dalle commissioni commerciali del carbone indonesiano di Adaro avrebbe dovuto essere altrimenti tassato in Indonesia all’aliquota media annua ben più elevata del 50 per cento.

Secondo i bilanci di Coaltrade, la società di Singapore ha pagato un totale di 42,2 milioni di dollari di tasse a Singapore tra il 2009 e il 2017 su utili lordi di 416,8 milioni di dollari, con un’aliquota fiscale media del 10,7% l’anno. Questi utili erano stati realizzati a livello commerciale sulle vendite e i servizi di marketing della produzione di carbone realizzati principalmente per le controllate indonesiane di Adaro e per terze parti.

Global Witness ha calcolato l’entità dell’imposta che sarebbe stata potenzialmente da pagare in Indonesia sul profitto approssimativo di Coaltrade derivante dalle vendite e dalla commercializzazione di carbone da parte delle controllate indonesiane di Adaro, applicando a quella somma l’aliquota media annua di imposta pagata da Adaro sugli utili in Indonesia nello stesso periodo, che era pari al 50,8 per cento.

L’ultimo bilancio disponibile di Coaltrade è quello del 2017. Nel 2008, Adaro ha pagato 33 milioni di dollari per risolvere una controversia con le autorità fiscali indonesiane che riguardava proprio le sue intese commerciali con la sua controllata Coaltrade a Singapore.

La rete offshore di Adaro Group di Garibaldi Thohir. FONTE: Taxing Times for Adaro
La rete offshore di Adaro Group di Garibaldi Thohir. FONTE: Taxing Times for Adaro

La rete offshore da Singapore prosegue a Mauritius

Le manovre del gruppo Adaro per ridurre il proprio carico fiscale non finiscono però con il “dividend washing” realizzato a Singapore.

Secondo l’inchiesta di Global Witness, la stragrande maggioranza degli utili registrati a Singapore da Coaltrade, la società controllata dal gruppo Adaro, sembra essere stata poi ulteriormente spostata a un’altra controllata di Adaro, una società che ha sede nel paradiso fiscale di Mauritius, dove queste attività non erano soggette ad alcuna forma di tassazione prima del 2017 e potrebbero non esserlo ancora oggi.

Il 90% dell’utile netto realizzato a Singapore da Coaltrade è stato infatti poi versato alla Vindoor, controllata mauriziana del gruppo, sotto forma di dividendi. La società controllante di Coaltrade nel gruppo Adaro è infatti la Vindoor di Mauritius, che a sua volta è interamente di proprietà di un’altra società, la Arindo Holdings sempre a Mauritius.

Una vista aerea di Mauritius: nell'isola dell'oceano Indiano, Adaro Energy ha two sussidiarie del suo network offshore.
Una vista aerea di Mauritius: nell’isola dell’oceano Indiano, Adaro Energy ha two sussidiarie del suo network offshore.

Arindo ha cambiato la sua forma societaria nel 2017, con l’effetto che rispetto alla completa detassazione precedente è stata poi soggetta a un’aliquota fino al 3% dei suoi utili lordi. A causa della totale assenza di obblighi di informativa societaria a Mauritius, sono pubblicamente disponibili solo bilanci estremamente semplificati per le controllate di Adaro a Mauritius e da quei documenti non è stato possibile stabilire se il denaro versato sotto forma di dividendi da Coaltrade a Vindoor sia stato poi a sua volta versato alla capogruppo di Vindoor, Arindo, e sia poi stato effettivamente tassato in loco dopo il 2017.

Il meccanismo di trasferimento degli utili di Adaro fuori dalla giurisdizione fiscale indonesiana prevedeva che le controllate del gruppo del carbone vendessero il minerale a Coaltrade a basso prezzo. Coaltrade vendeva poi il carbone al prezzo di mercato, sensibilmente più alto, e segnava gli utili sui propri bilanci, sottoposti alla tassazione di Singapore, sensibilmente inferiore a quella dell’Indonesia.

Adaro Energy, il gigante carbonifero dell’Indonesia

Adaro Energy è la seconda maggiore società estrattrice di carbone dell’Indonesia per volume di produzione e la maggiore per capitalizzazione di Borsa: è quotata a Jakarta e il suo valore complessivo di mercato supera i 3 miliardi di dollari. Adaro possiede le miniere nella provincia indonesiana del Kalimantan meridionale e nel 2013 ha prodotto oltre 50 milioni di tonnellate di carbone.

Il video celebrativo dei 25 anni di attività del Gruppo AdaroNel 2011, Adaro ha aderito a un consorzio di aziende giapponesi per costruire una delle più grandi centrali elettriche a carbone in Asia, ma il progetto da 4 miliardi di dollari è stato successivamente ritardato a causa dell’opposizione da parte di proprietari terrieri e di gruppi ambientalisti.

Secondo l’ultimo bilancio al 31 dicembre scorso, Adaro ha realizzato un giro d’affari complessivo di 3,6 miliardi di dollari, con un utile lordo di 1,2 miliardi, un risultato operativo di 1 miliardo e un utile netto di 418 milioni. Il patrimonio netto della società era di 3,65 miliardi di dollari.

La rete carbonifera di Adaro Group
La rete carbonifera di Adaro Group. FONTE: Adaro Group

Garibaldi Thohir, fratello dell’ex presidente dell’Inter

Adaro ha iniziato la produzione commerciale nei primi anni ‘90 e nel 2005 è stata acquistata da un gruppo di uomini d’affari che comprendeva Edwin Soeryadjaya e Garibaldi Thohir, entrambi figli dei co-fondatori di Astra International, uno dei maggiori conglomerati indonesiani.

L'organigramma indonesianodi Adaro
L’organigramma del gruppo indonesiano Adaro

Garibaldi Thohir è fratello dell’ex presidente dell’Inter Erick (restato in carica come proprietario del club calcistico milanese dal 15 novembre 2013 sino a gennaio di quest’anno) e nel 2014 si è piazzato in 37esima posizione con 855 milioni di dollari di patrimonio nella graduatoria dei 50 uomini più ricchi d’Indonesia stilata da Forbes. Il suo nome peraltro era finito tra quelli pubblicati dall’inchiesta giornalistica dei Panama Papers tre anni fa.

Dopo aver quotato Adaro nel 2008, il gruppo di investitori ha fuso la maggior parte delle proprie quote azionarie in un’unica entità, Adaro Strategic Investments, che attualmente controlla oltre il 43,9% del capitale della società indonesiana.

Tra gli altri azionisti rilevanti ci sono Garibaldi Thohir con una quota personale del 6,1%, Edwin Soeryadjaya (3,2%), Theodor Permadi Rachmat con il 2,5%, i fondi statunitensi Dimensional con l’1,6%, quelli del gruppo Vanguard (1,4%), i fondi Blackrock (1,7%) e i fondi olandesi Apg Asset Management con lo 0,3 per cento. Soeryadjaya è il presidente onorario della società, mentre Thohir ne è il presidente operativo e l’amministratore delegato.