Dacci oggi il nostro scandalo quotidiano
Alcune notizie degli ultimi giorni: inizio luglio. Il colosso inglese Barclays è accusato di manipolare il Libor. Paga 250 milioni di sterline alle autorità inglesi e statunitensi. ...
Alcune notizie degli ultimi giorni:
- inizio luglio. Il colosso inglese Barclays è accusato di manipolare il Libor. Paga 250 milioni di sterline alle autorità inglesi e statunitensi. Si dimettono Amministratore Delegato e Presidente.
- Nei giorni successivi Il Fatto Quotidiano titola a tutta pagina in merito all’inchiesta della Procura di Biella su Corrado Passera, oggi ministro del governo Monti e per anni alla guida di Intesa Sanpaolo. Le accuse sono legate a presunte frodi fiscali del gruppo bancario, che ha già versato oltre 200 milioni di euro per chiudere la vertenza con l’Agenzia delle Entrate, pur difendendo il proprio operato come assolutamente legale.
- L’8 luglio Global Witness, in una sua inchiesta, rivela come alcune imprese inglesi intestassero società estere persino a persone defunte, sfruttando la compiacenza di alcuni gruppi bancari per nascondere i propri profitti al fisco.
- Il 9 luglio Valori (www.valori.it) segnala che Bank of America risulta citata nell’ambito di un’inchiesta del governo USA che riguarda il riciclaggio di denaro per conto di uno dei più feroci cartelli della droga messicani.
- L’11 luglio il quotidiano tedesco Handelsblatt riporta la notizia di perquisizioni in tutta la Germania a carico di oltre 7.000 clienti di Credit Suisse, in particolare legate all’eventualità di evasione fiscale grazie ai prodotti assicurativi venduti da Credit Suisse Life, con sede alle Bermuda.
Chiediamo scusa per l’incompletezza dell’elenco. Sicuramente molte altre notizie ci sono sfuggite. Ma anche questa lista parziale dovrebbe una volta per tutte fugare ogni dubbio tra chi ancora osa mettere in discussione la magnifica efficienza dei mercati finanziari.
Ma quale altro settore merceologico, ogni santo giorno, riesce a produrre scandali, accuse di truffe e di reati, di portata anche solo paragonabile? Quante volte si legge sui giornali del coinvolgimento in faccende simili dell’industria tessile, della grande distribuzione o di qualsiasi altra attività, rispetto alla frequenza e alla natura delle accuse che quotidianamente investono la finanza?
E quello che emerge è unicamente la punta dell’iceberg di chi da anni giustamente è abituato a operare al di fuori di qualsiasi regola e di qualsiasi controllo. A chi si è umilmente posto al di sopra non solo della legge, ma dell’intera società. Non parliamo unicamente di operazioni illegali, ma delle montagne di speculazione, delle operazioni al limite della legalità condotte nei paradisi fiscali, della smisurata attività di lobby per plasmare ogni normativa a proprio uso e consumo.
E pensare che ancora oggi alcune vetuste idee economiche chiedono di frenare tutto questo. Incredibilmente, nel 2012 c’è ancora chi si ostina a dire che la finanza non avrebbe il sacrosanto diritto di continuare a prosciugare l’economia reale per mantenere tassi di profitto in doppia cifra anche in un momento di recessione.
Per fortuna i tecnici sono li a spiegarci che sono “alcune dichiarazioni” a fare salire lo spread. Per fortuna a quattro anni dallo scoppio della crisi e dopo un’infinità di vertici internazionali, le istituzioni e i decisori politici si sono ben guardati dall’introdurre una qualsivoglia regola per limitare la perfetta efficienza di questi mercati.
Senza volere nulla togliere ai geniali alchimisti della finanza che ogni giorno si impegnano a produrre crisi, truffe, scandali e recessioni unicamente per pochi milioni di euro l’anno di stipendi e bonus, ci permettiamo di proporre una nostra idea per un ulteriore salto di qualità. Lanciamo un nuovo derivato. Non per scommettere sulle valute, sul prezzo futuro del petrolio o del grano. Non per determinare i prezzi del cibo che mangiamo sottomettendoli alle efficientissime leggi della speculazione. Non un derivato che permetta di scommettere sul fallimento di intere nazioni. Tutto questo già esiste e funziona egregiamente.
Quello che manca è un derivato che permetta di scommettere su quale sarà il prossimo scandalo, crimine o reato che investirà il mondo finanziario. Ci sembra una mancanza davvero disdicevole. Pensate che bello. Quotidianamente potere scommettere su quale sarà la prossima banca coinvolta in un episodio di evasione fiscale, di manipolazione dei mercati, di truffa ai danni della clientela. Giocarsi il tipo di reato, la giurisdizione interessata, se l’Amministratore Delegato di turno sarà costretto alle dimissioni e se nel caso riuscirà comunque a farsi accordare un bonus multimilionario prima di scappare.
Certo, c’è sempre il rischio che una banca decida di comprare derivati su un proprio scandalo per poi guadagnarci sopra, o anche di violare appositamente la legge per indirizzare una qualche scommessa. Ma sono dettagli, che non possono certo gettare ombra su una proposta che, ne siamo certi, permetterà ancora meglio ai mercati finanziari di continuare a lavorare nell’esclusivo interesse del bene comune e di noi cittadini, come giorno dopo giorno ampiamente dimostrano nei fatti.