Disastro BP, non si arresta l’impatto sulla fauna
Secondo un rapporto della National Wildlife Federation balene, delfini, tartarughe di mare e tonni continuano a subire le conseguenze della marea nera.
«I grandi delfini che si trovano nelle zone colpite dalla marea nera di BP, nel Golfo del Messico , sono ancora malati e muoiono. Mentre aumentano gli indizi sui collegamenti tra le patologie e i danni provocati dalla piattaforma petrolifera Deepwater Horizon ». Ad affermarlo, riferisce l’agenzia AFP, è il responsabile scientifico dell’organizzazione ecologista americana «National Wildlife Federation», in un rapporto pubblicato nei giorni scorsi nel quale si sottolinea come «la scienza ci dice che l’impatto di questo disastro è ancora lontano dall’essere finito. C’è ancora petrolio nel golfo, e non ne siamo sorpresi».
Come termine di paragone, l’esperto ricorda che 25 anni dopo l’incidente della Exxon Valdez in Alaska, alcune specie marine come le orche non hanno ancora recuperato totalmente il loro stato di salute naturale. Nel Golfo del Messico, oltre ai delfini, sono molto colpite anche le tartarughe di mare, specie che era a rischio di estinzione trent’anni fa e che costituiva un simbolo di ripopolazione nell’area.
Il rapporto menziona inoltre una sostanza chimica legata al greggio, che provoca dei problemi cardiaci ai tonni. Risulta alterato, inoltre, anche lo sperma delle balene che vivono in quel tratto di mare.