La FED e Trump stoppano Libra, la «moneta di Zuckerberg»

Il presidente FED, Powell: la criptovaluta di Facebook «non può andare avanti» senza risolvere i problemi di controllo e sicurezza. Trump rincara la dose

Nicola Borzi
Il neo presidente della Fed Jerome Powell. Alle sue spalle Donald Trump. Foto: Andrea Hanks, The White House, dominio pubblico
Nicola Borzi
Leggi più tardi

Il presidente della Federal Reserve statunitense Jerome Powell ha detto, mercoledì 10 luglio, in una audizione davanti Congresso di Washington che il piano di Facebook di costruire la criptovaluta Libra «non può andare avanti» fino a quando non verranno affrontate serie problematiche. Il deciso intervento del più potente ente di regolamentazione finanziaria degli Stati Uniti ha sottolineato i crescenti ostacoli normativi contro i quali si scontra il progetto della criptovaluta, che si è già attirata l’attenzione e le riserve di autorità di controllo, banche centrali e politici.

Meno di 48 ore e a confermare i dubbi statunitensi sul progetto Libra, arriva la presa di posizione di Donald Trump. Ovviamente, via tweet. «Non sono un fan del Bitcoin e di altre criptovalute che non sono moneta, sono altamente volatili e basate sul nulla» ha attaccato il presidente degli Stati Uniti. «Analogamente, Libra, la ‘moneta virtuale’ di Facebook, avrà poco sostegno ed affidabilità. Se Facebook e altre compagnie vogliono diventare una banca devono ottenere un nuovo documento di autorizzazione bancaria ed essere soggetti a tutte le regole bancarie, come le altre banche, sia nazionali che internazionali».

Riciclaggio e stabilità finanziaria: le preoccupazioni della Fed

Più circostanziata e approfondita la critica che Jerome Powell aveva invece reso durante la sua testimonianza semestrale sulla politica monetaria davanti al Comitato dei servizi finanziari della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti.«Libra solleva molte serie preoccupazioni riguardo la privacy, il riciclaggio di denaro sporco, la protezione dei consumatori e la stabilità finanziaria» ha osservato. «Non penso che il progetto possa andare avanti» senza affrontare tali preoccupazioni, ha aggiunto. Powell ha detto che qualsiasi revisione normativa del progetto dovrebbe essere «paziente e attenta».

Il presidente della Fed ha notato che il quadro regolamentare esistente non si adatta alle criptovalute.

«È qualcosa che non si adatta perfettamente o facilmente al nostro schema normativo, ma ha una scala potenzialmente sistemica», ha affermato Powell. «Ha bisogno di uno sguardo attento, quindi credo fermamente che tutti dobbiamo prenderci il nostro tempo» per esaminare il progetto. «Penso solo che [Libra] non possa andare avanti senza che ci sia un’approvazione per il modo in cui la compagnia affronterà il problema dell’antiriciclaggio», ha detto Powell. «Protezione dei dati, privacy dei consumatori, tutte queste cose dovranno essere affrontate in modo molto accurato e attento in un processo deliberativo che non sarà uno sprint per l’implementazione» ha aggiunto.

Banche centrali al lavoro insieme sulla questione

Non è chiaro esattamente come la Fed potrebbe rallentare il progetto Libra se intendesse intervenire, dato il fumoso inquadramento normativo delle valute digitali, ma in prospettiva l’intervento di Powell è stato pesante.

Powell ha detto che la Fed ha istituito un gruppo di lavoro per seguire il progetto e si sta coordinando con altre banche centrali in tutto il mondo. La Fed aspetta inoltre una revisione di Libra da parte del Consiglio di supervisione della stabilità finanziaria Usa, il gruppo di autorità di controllo incaricato di identificare i rischi sistemici per il sistema finanziario.

Powell ha affermato poi che la Fed sostiene l’innovazione finanziaria finché vengono identificati i rischi appropriati, ma anche che l’enorme piattaforma di cui gode Facebook colloca immediatamente la Libra in una dimensione a sé stante rispetto agli altri progetti di criptovalute: «Facebook ha un paio di miliardi di utenti e più, quindi penso che abbia per la prima volta nella storia la possibilità di un’adozione molto ampia» di Libra, ha affermato il presidente della Fed.

Qualsiasi problema che potrebbe emergere attraverso Libra «si presenterebbe a livelli di importanza sistemica anche solo a causa della dimensione di Facebook».

La risposta di Facebook e la reazione dei mercati

«Siamo molto allineati con il presidente sulla necessità di uno scrutinio pubblico», ha detto la portavoce di Facebook Elka Looks in una e-mail. «Questo è il motivo per cui insieme agli altri 27 membri fondatori dell’Associazione Libra abbiamo fatto questo annuncio con largo anticipo, così da poter intraprendere un discorso costruttivo su questo aspetto e ottenere feedback».

I commenti di Powell su Libra hanno colpito il prezzo del bitcoin, che è sceso fino al 7% durante le tre ore della sua testimonianza del 10 luglio. A fine giugno, il prezzo del bitcoin era risalito a quasi 14mila dollari e ha registrato un rialzo di oltre il 30% dal 18 giugno, quando Facebook ha annunciato l’intenzione di lanciare Libra.

A metà pomeriggio del 10 luglio, invece, il bitcoin era scambiato a 12,269 dollari, in calo del 2,4% su base giornaliera. Anche le azioni di Facebook hanno avuto un ribasso durante l’intervento di Powell, sebbene abbiano poi in gran parte recuperato chiudendo la seduta del 10 luglio in rialzo dell’1,3% a 201,89 dollari.

I deputati democratici chiedono una moratoria per Libra

«Ciò che Facebook sta pianificando solleva serie preoccupazioni per la privacy, il commercio, la sicurezza nazionale e la politica monetaria per i consumatori, gli investitori, l’economia americana e l’economia globale», ha affermato la deputata democratica Maxine Waters, che presiede la commissione per i servizi finanziari della Camera.

Il 2 luglio la Waters insieme agli altri deputati democratici Carolyn Maloney, presidente della sottocommissione per la protezione degli investitori e dei mercati dei capitali, William Lacy Clay, presidente della sottocommissione assicurazioni, Al Green, presidente della sottocommissione sorveglianza e indagini, e Stephen F. Lynch, presidente della Task Force per la tecnologia finanziaria, avevano scritto una lettera a Mark Zuckerberg, fondatore, presidente e amministratore delegato di Facebook, all’amministratrice delegata Sheryl Sandberg e a David Marcus, amministratore delegato di Calibra, chiedendo una moratoria immediata sulla creazione di Libra. 

«Poiché Facebook è già utilizzato da oltre un quarto della popolazione mondiale, è imperativo che Facebook e i suoi partner cessino immediatamente i piani di implementazione» di Libra «fino a quando i regolatori e il Congresso non avranno l’opportunità di esaminare questi problemi e di agire», avevano scritto i parlamentari di Washington.

«Durante questa moratoria, intendiamo organizzare audizioni pubbliche sui rischi e i benefici delle attività basate sulla criptovaluta ed esplorare le soluzioni legislative. L’eventuale mancata sospensione dello sviluppo» di Libra prima che il Congresso di Washington tenga i suoi lavori «mette a rischio il nuovo sistema finanziario basato in Svizzera che è “too big to fail”, troppo grande per fallire».

I vertici di Libra dovranno tornare al Congresso

David Marcus, responsabile del progetto blockchain di Facebook e capo di Calibra, la controllata di Facebook che costruirà il portafoglio digitale per la criptovaluta, aveva già risposto ad alcune domande dal comitato bancario del Senato martedì 9 luglio.

Il senatore Sherrod Brown, membro del comitato, non si è espresso positivamente sulle risposte di Marcus, affermando che «Facebook non è riuscito a fornire risposte chiare su Libra. Voglio delle vere risposte durante l’udienza della prossima settimana e chiedo ai nostri controllori finanziari di esaminare attentamente la criptovaluta per garantire che gli utenti siano protetti». Marcus tornerà a testimonierà di fronte al Comitato bancario del Senato il 16 luglio e alla Commissione sui servizi finanziari della Camera il 17 luglio.